8 marzo: Oms, ‘287mila decessi per parto, uno ogni due minuti’

Nel mondo si contano “287mila decessi
materni totali, equivalenti a un decesso ogni due minuti”.
    L’emorragia, durante o dopo il parto, e disturbi ipertensivi
sono stati responsabili rispettivamente di circa 80mila e 50mila
morti. Altre cause dirette includono sepsi e infezioni; embolia
polmonare; complicazioni da aborti spontanei e indotti, inclusi
aborti spontanei, gravidanze ectopiche e problemi relativi ad
aborti non sicuri, e complicazioni anestesiologiche e lesioni
che si verificano durante il parto.
    I dati, relativi al 2020, ultimo anno per il quale sono
disponibili le stime, sono contenuti in uno studio
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità pubbicato su Lancet
Global Health, e primo aggiornamento globale dell’Oms sulle
cause di morte materna da quando gli Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile delle Nazioni Unite sono stati adottati nel 2015.
    Per stimolare l’azione, riferisce l’Oms, la Giornata Mondiale
della Salute 2025, il 7 aprile prossimo, a cinque anni dalla
scadenza degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, “si
concentrerà sulla salute materna e neonatale”. La campagna,
afferma l’Oms “chiederà una maggiore intensificazione degli
sforzi per garantire l’accesso a cure di alta qualità e
comprovate per donne e bambini, soprattutto nei Paesi più poveri
e nei contesti di crisi dove si verifica la stragrande
maggioranza dei decessi. Oltre alla sopravvivenza, la campagna
mostrerà anche la necessità di una più ampia attenzione alla
salute delle donne, compresa l’assistenza e il supporto
postnatale”.
    Oltre alle principali cause ostetriche dirette, lo studio
evidenzia inoltre che altre condizioni, tra cui malattie
infettive e croniche come Hiv-Aids, malaria, anemie e diabete,
sono alla base di quasi un quarto (23%) della mortalità
correlata alla gravidanza e al parto. Condizioni spesso non
rilevate o trattate.
    “Capire perché le donne incinte e le madri muoiono è
fondamentale per affrontare la persistente crisi della mortalità
materna nel mondo e garantire che le donne abbiano le migliori
possibilità di sopravvivere al parto”, ha affermato Pascale
Allotey, direttore della Salute sessuale e riproduttiva e della
ricerca presso l’Oms e Programma speciale delle Nazioni Unite
sulla riproduzione umana (Hrp).
   

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