Premio Prolo a Mamadou Kouassi, protagonista di Io Capitano

Mediatore culturale, ivoriano
fuggito nel 2001 in Ghana per la guerra civile, Mamadou Kouassi
Pli Adama, ora 40 anni, nel 2007 era sbarcato a Lampedusa, e ora
riceve il Premio Prolo 2023, dedicato alla fondatrice del Museo
nazionale di cinema di Torino, Maria Adriana Prolo, alla 22/a
edizione. È lui infatti, con la sua storia di riscatto, ad avere
ispirato Matteo Garrone per il film che sta riempiendo le sale
Capitano, designato dall’Italia per la corsa all’Oscar per il
miglior film internazionale, collaborando pure alla
sceneggiatura. A Kouassi, attivista del Centro sociale ex
Canapificio e del Movimento migranti e rifugiati di Caserta, il
premio verrà consegnato il 10 dicembre a Torino e dopo la
cerimonia sarà proiettata la pellicola (Italia/Belgio, 2023,
121′), nella Giornata mondiale dei Diritti umani.
    “Siamo molto contenti di questa scelta non solo per il legame
col cinema, ma per la comunità di persone che Kouassi
rappresenta” hanno commentato Valentina Noya e Vittorio
Sclaverani, vicepresidente e presidente dell’Amnc,
l’Associazione Museo nazionale del cinema, che nel 2023 compie
settant’anni. “L’arte, attraverso opere di narrativa, film e
spettacoli, ci aiuta a rielaborare episodi di violazione dei
diritti umani – ha aggiunto Alba Bonetti, presidente di Amnesty
International Italia -, suscitando empatia e toccandoci il
cuore, come è riuscito a Garrone con la vicenda drammatica di
Kouassi”. “Sono felice che alla celebrazione della Giornata
mondiale dei Diritti umani – dichiara il regista Davide
Ferrario, presidente onorario dell’Amnc – l’associazione abbia
invitato Kouassi. Viene da Caserta ed è proprio lì che andai,
tra il 2010 e il 2011, a cercare supporto per le riprese di un
pezzo di “Piazza Garibaldi”. Koussi a Caserta arrivò dopo tre
anni e quaranta giorni di prigionia in Ghana, imbarcandosi per
l’Italia e anni di lavoro nei campi di pomodoro pugliesi, negli
aranceti di Rosarno, nelle distese di tabacco nel Casertano,
pagato pochi euro l’ora. Nel suo percorso ha incontrato anche il
Piemonte, dalle campagne del Cuneese fino all’alta Val di Susa.
   
   

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