Luca Manfredi a Venezia, papà oggi sarebbe felice

(ANSA) – VENEZIA, 31 AGO – “Oggi papà sarebbe contento qui
alla Mostra del cinema di Venezia, a questo film ci teneva
tantissimo, era proprio la sua vita”. Il film è per Grazia
Ricevuta di cui Nino Manfredi scrisse soggetto, sceneggiatura,
facendo regia e interpretazione: e non sbagliò un colpo, vinse
la Palma d’oro a Cannes nel 1971 come opera prima. Luca Manfredi
ne parla all’ANSA per la pre apertura della Mostra del cinema di
Venezia (1-11 settembre), nel 50/o anniversario dell’uscita
nelle sale, nel centenario della sua nascita e in occasione del
restauro della Cineteca Nazionale. “Forse dal punto di vista interpretativo non era il suo film
del cuore ma su un piano persona, autobiografico Per grazia
ricevuta ha un posto speciale: è un film – racconta Luca
Manfredi che al padre ha dedicato In arte Nino, film per la tv
con il grande Elio Germano – che nasce dalla sua terribile
sofferenza ed esperienza in un sanatorio per la tubercolosi dove
dopo tre anni uscì a 18 anni unico sopravvissuto della sua
camerata. Nino fu miracolato dalla Madonna sosteneva la mamma
che pregava ogni giorno disperatamente, facendo in ginocchio la
navata della chiesa, per fortuna riteneva invece mio padre che
non aveva mai pregato e non ci credeva proprio. Cattiva
educazione religiosa e superstizione sono i due temi del film”. I giovani sanno ancora chi è Manfredi? “Mica tanto e non solo
Nino pure tanti altri, chiesi tempo fa ai compagni di mio figlio
15enne chi era l’albertone nazionale mi risposero Tomba, Angela
e solo pochi Sordi. Di Chaplin e Stanlio e Ollio neanche a
parlarne. E lo trovo francamente pericolosissimo”. (ANSA).
   

Leggi su ansa.it