Veronesi, ‘in Romeo è Giulietta racconto giovani e identità’

Romeo è Giulietta (nel titolo il
verbo prevale sulla congiunzione) è una commedia romantica
sull’identità come la definisce oggi a Roma il regista Giovanni
Veronesi . “Racconto una generazione, quella attuale, in ansia
di identità. Persone che non sono più ventenni che dovrebbero
ormai capire chi sono, ma sono invece alla continua ricerca di
se stessi”.
    Di scena nel film, in sala dal 14 febbraio con Vision in 460
copie, un regista teatrale, Federico Landi Porrini (un perfetto
e compiaciuto Sergio Castellitto), alla ricerca tra mille
provini dei suoi Romeo e Giulietta perfetti per quella che si
annuncia l’opera finale, quella che dovrebbe consacrare
definitivamente la sua carriera. Selezioni severissime le sue,
ai confini del mobbing, e tra le candidate per il ruolo di
Giulietta c’è Vittoria (Pilar Fogliati) che viene però esclusa a
causa di un’ombra sul suo passato. Ma la ragazza non è una che
si arrende e così, con la complicità della sua amica truccatrice
(Geppi Cucciari), decide di ritentare sotto falsa identità, per
dimostrare tutto il suo talento. Si trasforma così in Otto
Novembre e si propone per il ruolo di Romeo ottenendo la parte.
    Le cose si complicano quando il suo fidanzato (Domenico Diele),
a cui non ha detto nulla, viene scelto per interpretare il ruolo
di Mercuzio.
    Nel cast anche Margherita Buy (nel ruolo della nonna attrice
di Vittoria), Maurizio Lombardi (il compagno del regista),
Serena De Ferrari (attrice tv e influencer) e Alessandro Haber
(produttore).
   

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