venerdì, 29 Novembre 2024
Ricky Tognazzi, “su serie don Gallo non c’è stata censura”
“La serie su don Gallo non è
scomparsa, magari si farà in seguito. Non è morta, diciamo che è
solo svenuta”. Lo ha detto in una lunga intervista al Secolo XIX
Ricky Tognazzi, fra gli autori della serie su don Gallo, a cui
la casa di produzione Titanus con Raifiction aveva dato il via
libera. Tognazzi risponde così all’ipotesi che la serie possa
ancora essere realizzata, dopo uno stop che ha fatto scatenare
le polemiche.
“Ci abbiamo lavorato su tanto tempo e purtroppo, come ogni
tanto capita, i sogni rimangono nel cassetto. Sembrava che si
dovesse fare invece sono sorti problemi produttivi, credo anche
di rapporti tra la casa di produzione e la Rai e il film si è
dolcemente addormentato, ma spero che si possa svegliare quanto
prima. Però di fatto questo è successo”. La macchina era avviata
e “a un certo punto sembrava che la produzione potesse partire
però si è fermata per problemi che sono volati sopra la nostra
testa”, problemi “soprattutto legati al budget, oltre al fatto
che la Titanus ha subìto anche cambiamenti nel cda, cosa che non
ha aiutato”. Nessuna censura politica, dunque: “Sono sempre
stato schierato dall’altra parte, non ho mai avuto problemi a
dirlo, come non ne avrei adesso, ma non è così. Questo progetto
si è spento più di un anno fa, in un’epoca di governi di
centrosinistra, immagino che se ne parli ora per via di
Telemeloni e delle polemiche dopo Sanremo. Ma in questo caso
siamo più vittime della sinistra che della destra”. Tognazzi
confessa di avere “cassetti pieni” di progetti bloccati in
corsa. Nel caso di don Gallo avevamo trovato un contraente
importante come Titanus, l’allora direttrice di Raifiction Tinny
Andreatta si era mostrata entusiasta, ma poi si è trasferita a
Netflix, anche Maria Pia Ammirati che ha preso il suo posto si
era detta favorevole. Tante promesse, poi piano piano, per
ragioni di budget, il film si è spento”. Comunque, la serie su
don Gallo “non è un progetto morto perché don Gallo è nei cuori
di tanti”.
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