Fortunato, in Bentornato papà famiglia fra traumi e crescita

Un film che racconta “la vita quella ‘bella’, semplice, potente e piena d’amore. La malattia non è solo un momento doloroso, è anche la possibilità di abbattere quei muri costruiti involontariamente negli anni, fatti di silenzi e di incomprensioni, l’occasione di riavvicinarsi, di crescere”. Così Domenico Fortunato, conosciuto soprattutto per la sua carriera d’attore, diretto da registi come Monicelli, Rosi, Montaldo, Ridley Scott, racconta il suo nuovo film da regista e coprotagonista, Bentornato papà che debutterà in concorso al Bif&st 2021 (25 settembre – 2 ottobre) e uscirà da ottobre nelle sale cinematografiche con Altre Storie (anche produttore con Rai Cinema).

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    Al centro del racconto Una famiglia con un rapporto profondo, nonostante alcune incomprensioni. Franco (Fortunato), un padre che ha dedicato la vita ai suoi cari e al lavoro. Il figlio Andrea (Riccardo Mandolini), studente con le proprie ambizioni e inquietudini. La figlia Alessandra (Giuliana Simeone), sensibile e con il sogno di diventare maestra. La moglie Anna (Donatella Finocchiaro) apprensiva e amorevole. Il fratello, Silvano (Giorgio Colangeli), a cui è molto legato. Un tragico evento colpisce Franco improvvisamente, sconvolgendo la sua vita e quella dei suoi cari. Per tutti inizia un percorso terapeutico dell’anima alla ricerca di un nuovo equilibrio. Ma tutto cambierà ancora una volta.
    “Sono davvero felice e onorato che Bentornato papà sia stato scelto tra i film in concorso al Bif&st e spero che il pubblico lo apprezzi – ha aggiunto l’attore e regista – Ringrazio quindi Altre Storie, Rai Cinema e il Bif&st per aver creduto in me”.

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