A Venezia L’evenement, quando l’aborto era da galera

(ANSA) – VENEZIA, 06 SET – Un pezzo di storia che sembra
lontana, medioevale, ma invece risale solo agli anni Sessanta è
quella che racconta L’ÉVÉNEMENT di Audrey Diwan, film in
concorso in questa 78/ma edizione della Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia basato sull’omonimo romanzo
autobiografico del 2000 di Annie Ernaux. E va detto che il film,
che fa solo la cronaca puntuale e per certi versi fredda di
quello che accadde, sembra del tutto segnato dalla verità di
quell’esperienza. Ci troviamo appunto nella Francia degli anni Sessanta, quando
l’aborto era proibito e ti portava dritto in galera insieme
ovviamente a chi lo aveva praticato o favorito. Da qui prende le
mosse questo film durissimo con protagonista Anne (Anamaria
Vartolomei), brillante studentessa di letteratura molto
determinata ad avere successo. Così, quando resta incinta, la
ragazza fa di tutto per non compromettere il suo futuro da
sempre immaginato come riscatto sociale rispetto a una famiglia
che per vivere gestisce un’umile trattoria. Il film, quasi un thriller scandito com’è dal trascorrere
delle settimane di gravidanza, si accelera con l’avvicinarsi
degli esami finali di Anne e con il suo stato sempre più
evidente. Per lei è tempo di agire, e di mostrarsi pronta ad
affrontare, con tutti i mezzi legali o illegali, il problema.
    Molte così le scene esplicite di un aborto, prima auto prodotto
(sequenza al limite del fastidio) e poi praticato ben due volte
da una cosiddetta ‘mammana’ con un semplice ferro da calza. Un
orrore anche per le possibili conseguenze, quella molto
probabile di morire o di essere condannata alla galera. (ANSA).
   

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