giovedì, 28 Novembre 2024
Torna Scarface 40 anni dopo con Al Pacino gangster cult
“Il saluto per tutti, il rispetto per
pochi, il cuore per uno, i piedi in testa da nessuno”. È una
delle frasi a effetto di Tony Montana, il rifugiato cubano
diventato uno spietato e violentissimo signore della droga, reso
iconico anche dall’interpretazione senza freni di Al Pacino, in
Scarface di Brian De Palma, su una sceneggiatura di Oliver
Stone, che a 40 anni dalla sua uscita in Italia (era il 20
aprile 1984) torna nelle sale italiane l’8, il 9 e il 10 aprile,
in una nuova versione rimasterizzata in 4K, distribuito da Lucky
Red.
Il gangster movie, che pure ha reinventato ambientazioni e
personaggi, era ispirato all’omonimo film del 1932 di Howard
Hawks con Paul Muni nei panni di Tony Camonte, feroce e
instabile gangster di origini italiane a Chicago: lì alla base
c’era l’omonimo romanzo del 1929 di Armitrage Trail, per il
quale l’autore si era ispirato ad Al Capone. L’idea di spostare
a Miami l’ambientazione del remake e di fare del protagonista un
immigrato cubano era stata di Sidney Lumet, che inizialmente
aveva lavorato al progetto. Tuttavia i contrasti con il
produttore Martin Bregman portarono il regista ad abbandonare il
lavoro per il quale subentrò Brian De Palma. “Sono sempre stato
interessato a fare film su persone che iniziano in modo
piuttosto umile, acquisiscono molto potere e alla fine si
isolano e vivono nel loro mondo. Potrebbe essere qualcosa di
quello che stiamo vivendo?” aveva ironizzato, nel 2018, in
occasione dei 35 anni dall’uscita del film negli Usa, De Palma
con allora Trump da poco presidente. Nel cast spiccava anche una
24enne Michelle Pfeiffer, nel ruolo dell’inquieta Elvira, prima
moglie ‘trofeo’ del capo di Tony, Frank Lopez (Robert Loggia) e
poi moglie di Montana.
Il film all’uscita negli Usa era stato un successo al
botteghino, ma vari critici l’avevano accolto negativamente,
mentre alcune comunità di immigrati cubani l’avevano attaccato
perché ritenevano avvalorasse degli stereotipi. Con gli anni,
tuttavia, è diventato una sorta di cult, ipercitato in film,
serie, video, videogame, canzoni (da Nas a Bob Dylan, passando,
fra gli altri per Snoop Dogg e Drake) e sui social.
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