Sport: Cozzoli, nuove norme per lavoro sportivo

(ANSA) – TORINO, 07 SET – “Il settore del lavoro sportivo
merita interventi normativi: troppi lavoratori sono rimasti
scoperti in termini di tutele e garanzie”. Così il presidente e
Ad di Sport e Salute, Vito Cozzoli, agli Stati Generali del
Lavoro nello Sport in corso a Torino. “Il Governo – ricorda –
era intervenuto con la legge 86 dell’8 agosto 2019 proprio per
dare anche delle risposte rispetto a un settore che per 20 anni
è rimasto fermo e in questo senso le società sportive hanno
acquisito nel tempo elementi di assoluta peculiarità”.
    “Sono stati introdotti alcuni elementi di cambiamento nella
materia del lavoro sportivo – prosegue – provando anche a
mettere mano alla ormai perpetua distinzione fra dilettantismo e
professionismo. Si è cercato di mitigare questa dicotomia,
cercando anche di concepire il lavoratore come destinatario
soprattutto di diritti e opportunità a prescindere dal tipo di
attività praticata e mantenendo alcune distinzioni che però non
devono relegare il lavoratore del sistema dilettantistico a un
sistema a cui far venire meno tutele e diritti fondamentali,
penso al tema previdenziale e assicurativo. Il nuovo Governo –
ricorda – ha differito al 2023 l’efficacia di queste norme, il
rischio da scongiurare è che la riforma vada a pesare
eccessivamente sulle spalle delle realtà più fragili, dato che
un un aumento di diritti non possa che accompagnarsi a una
consistenza maggiore di costi necessari a sostenerli. Il tema –
conclude – è la sostenibilità. Ci sono due anni per verificare
come la riforma del lavoro sportivo potrà essere sostenibile per
le società sportive”. (ANSA).
   

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