giovedì, 28 Novembre 2024
Eravamo bambini, il buco nero in noi
L’infanzia spezzata di un gruppo di
amici fraterni e l’occasione della vendetta, sono i due cardini
intorno ai quali si muove Eravamo bambini, il dramma a tinte
noir di Marco Martani che porta sul grande schermo uno dei più
grandi successi teatrali di Massimiliano Bruno (qui
co-sceneggiatore con il regista), il monologo Zero che aveva
debuttato nel 2005. Se sul palcoscenico era Bruno a incarnare
tutti i personaggi, qui prendono vita con un talentuoso cast
corale che comprende Alessio Lapice, Lucrezia Guidone, Lorenzo
Richelmy, Francesco Russo, Romano Reggiani, Giancarlo Commare e
Massimo Popolizio. Il film prodotto da Minerva Pictures e
Wildside con Vision Distribution e Sky, aveva debuttato alla
Festa del cinema di Roma in Alice nella città e arriva in sala
in circa 50 copie con Europictures dal 21 marzo. È sempre “molto affascinante esplorare la nostra parte dark,
quel piccolo, torbido buco nero che ognuno ha dentro. Indagare
su quali siano i nostri limiti, fin dove ci spingeremmo in una
situazione estrema – spiega Massimiliano Bruno -. Leggendo certi
fatti di cronaca, anch’io spesso mi chiedo come reagirei, se mi
ritrovassi in certe circostanze”. Qui, in un racconto che
mescola più piani temporali, a dover trovare la risposta sono
cinque amici d’infanzia diventati adulti, tutti alle prese con
profonde fratture interiori nate da un violento trauma a cui
sono sopravvissuti 20 anni prima. Dopo anni si ritrovano nel
paese calabrese della prima parte della loro vita, per fare i
conti, a modo loro, con quanto accaduto. Conosciamo così
Gianluca (Lapice), poliziotto che non sa controllare le proprie
reazioni; Walter (Richelmy) rockstar che dà voce ai propri
demoni sul palco; Margherita (Guidone), tanto dedita al fratello
pieno di problemi, Andrea (Reggiani), quanto instabile nel
controllo dei rapporti, anche sentimentali. Ad accoglierli in
paese c’è l’unico degli amici che non se n’è andato,
soprannominato da tutti Cacasotto (Russo). Con loro, assume un
ruolo anche Peppino (Commare), figlio del potentissimo e
malavitoso onorevole Rizzo (Popolizio) .
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