mercoledì, 5 Febbraio 2025
What If…? episodio 5, arrivano i Marvel Zombies (finalmente)
Sì, ok, magari a sentir parlare di zombie non ne potete proprio più, dopo quasi vent’anni di morti viventi in TV in tutte le salse. È comprensibile. Ma questo quinto episodio della serie What If…? (dei precedenti ho parlato qui e qui) è probabilmente quello che attendevo con maggiore curiosità. Perché calare il presupposto e soprattutto il tono di una saga a fumetti come Marvel Zombies (in italiano Marvel Zombi) nell’MCU non era semplice. E invece, pur con le comprensibili correzioni del caso, direi che la cosa è riuscita in modo sufficientemente brillante. Ma per chi non ha letto quei fumetti, che cos’è Marvel Zombies? E che c’entra uno che di zombie se ne intende, come Robert Kirkman?
LEGGENDE (MORTE E) VIVENTI E REPARTI FERRAMENTA
Tutto ha origine negli uffici della Marvel Comics nel 2004. Mark Millar, anzi, quel geniazzo di Mark Millar – sceneggiatore sopraffino e ideatore tra le altre cose di tutta una serie di IP poi arrivate al cinema e in TV, da Kick-Ass a Kingsman – Secret Service e a Jupiter’s Legacy – sta scrivendo una delle serie ambientate nell’Universo Ultimate, quello per intenderci da cui proviene Miles Morales. Sulle pagine di Ultimate Fantastic Four 21-23, nell’autunno del 2005, Millar immagina questa storia che si dipana in un’altra versione alternativa dell’Universo Marvel (Terra-2149), popolata dagli zombie. Dove, salvo pochi sopravvissuti, tutti, inclusi i super-eroi, sono diventati dei morti viventi.
Lo spunto piace ai piani alti della casa editrice, che vogliono trasformarlo in una miniserie. Il compito viene affidato, dicevamo, a uno che con gli zombie c’è diventato poi milionario. Quando, a inizio 2006, esce il primo numero di una mini da cinque uscite intitolata Marvel Zombies, Robert Kirkman ha già lanciato sia Invincible che The Walking Dead, ma non è ancora arrivata la TV a bussare alla sua porta. A quella prima miniserie (pubblicata per la prima volta da noi, nel 2007, nel volume unico Marvel Zombie di Panini) seguono poi almeno una decina di sequel e spin-off assortiti, con tanto di cross-over con Ash Williams, nella mini Marvel Zombies vs. The Army of Darkness.
Ma tornando al primo Marvel Zombies, come porti quella black comedy e tutto quel gore in casa MCU, dunque?
THE WALKING MARVEL
Le premesse dell’epidemia zombie in questo episodio di What If…? sono diverse rispetto a quanto letto su carta. Non c’entrano il super-eroe con seri problemi Sentry e i magheggi dello stesso Osservatore, ma tutto ha inizio da un evento (e da un salvataggio) mostrato in un certo film dell’MCU. Qui la sliding door è che le cose vanno chiaramente per il verso storto in quell’occasione, nasce il contagio e questo travolge in poche ore tutto il pianeta. Sì, in quel modo super-improbabile in cui gli zombie riescono a sopraffare nel tempo di uno starnuto la civiltà, gli eserciti e qua pure dozzine di metaumani con poteri assurdi. Ma è una storia di zombie, è normale.
Muovendo proprio da un certo punto di un certo film degli Avengers, e da un certo golia verde che precipita a casa di un certo stregone supremo, l’episodio – che s’intitola semplicemente What if… Zombies?!, (E se… Zombie?!) – alterna umorismo e dramma. Il gore originale è ovviamente contenuto, ma COMUNQUE ci sono Avengers che vengono tagliati in due, esplodono, perdono la testa (letteralmente). E alcuni snodi più agghiaccianti della storia, come quella faccenda del cibo in dispensa, sono stati ripresi e adattati alla storia, serviti in modo meno cruento.
BASTARDI DENTRO (L’MCU)
Qui però i super-zombie non parlano. Sono zombie classici, mossi dalla fame e non dal cervello, non dei bastardi organizzati che vogliono sbranare i loro ex colleghi, ché magari quello sarebbe stato in effetti troppo per il pubblico ampio dei film Marvel. Di bastardo resta però, ed è la cosa migliore, il tono già intravisto nella puntata sul Dottor Strange. È da sempre il succo dei What If…? più riusciti, la libertà degli autori di far crepare gli eroi, se necessario pure malissimo, tanto sono solo delle versioni alternative. Puoi scassare un intero universo, se ti va, perché nessuno se ne avrà a male. A parte quelli che ci campano, cioè.
E allora qui, pur nella breve esperienza di una mezz’oretta in compagnia di questo mondo, il dramma è che non sai quanti arriveranno alla fine dei personaggi che ti vengono scherzosamente presentati all’inizio (è una storia di zombie. Quindi pochissimi). I rapporti, gli amori, le tensioni tra i protagonisti in tutina dell’MCU qui puoi farli carambolare giù per la collinetta narrativa che preferisci. Ci avrei personalmente aggiunto qualche lacrima ad effetto in più, ma oh, va bene così.
E poi, sempre naturalmente, una storia di zombie la devi chiudere con un volo della speranza – se verso l’alba che segue una notte dei morti viventi è meglio – e con un controfinale stronzo che ti dica Ah, ci avevi creduto!, tirandoti una guancia. E allora quel tizio grosso lì, alla fine, con quella passione per i monili? È solo un promemoria di un altro universo perduto, ché l’Osservatore è un sadico maledetto e un po’ ci gode a vedere quando la pupù colpisce il ventilatore a livello cosmico, o porterà da qualche parte? Di storie a fumetti dei Marvel Zombies ne abbiamo visto tante, magari un’altra puntatina su questa terra in un altro episodio di What If…? ci scappa, sì?