Sarri, oggi fatte cose contrarie a ciò che proviamo

(ANSA) – ROMA, 12 SET – “Cosa è successo a fine partita?
Niente di particolare. Un ragazzo ha fatto un gesto che a
persone più anziane non si fa, ma poi è finito tutto perché Ibra
l’ha portato a chiedere scusa. Saelemaekers? Sì, ma sono cose da
campo. Nulla di particolare”. Nel dopartita di Milan-Lazio
Maurizio Sarri spiega, dai microfoni di Dazn, quanto è successo
dopo il fischio finale, quando poi il tecnico dei biancocelesti
è stato espulso.
    Ma che cosa è successo oggi alla Lazio? Come mai un rendimento
così basso da parte del centrocampoi? “Il problema è che se
diventi attendista e aspetti con una linea più alta di
centrocampisti poi la palla filtra per forza – spiega Sarri -.
    Se avessimo alzato il baricentro e fossimo andati nella metà
campo avversaria i palloni sarebbero stati meno. Il problema è a
monte”. “Cambiando il modo di giocare deve cambiare il modo di
pensare. In campo mezzo secondo di pensiero ti porta ad essere
in ritardo – continua -. La squadra deve avere il coraggio di
andare a difendere nella metà campo avversaria. Questo ci costa
pazienza, ma se si perdono le partite non giocando il nostro
calcio è più presente”.
    Per il tecnico della Lazio “quando vieni dalla sosta per le
nazionali l’incognita è tripla perché è un processo strano: vai
a giocare in un gruppo diverso, in maniera diversa, per
obiettivi diversi e poi torni qui. Per cui queste sono partite
in cui l’incognita è forte, soprattutto per squadre come noi che
ancora non hanno un’identità ben definita. E poi abbiamo fatto
una partita contraria rispetto a quello che proviamo per tutta
la settimana. Ci siamo messi ad aspettare l’avversario nella
nostra metà campo, questo per me è fonte di delusione”. (ANSA).
   

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