Cinema: quando alla fine ci si sposa con se stessi

(ANSA) – ROMA, 15 SET – “Prometto di rispettarmi, di non
tradirmi, e di amarmi finché la vita non mi abbandoni”. La
formula non è certo quella tradizionale di un matrimonio
classico e questo perché IL MATRIMONIO DI ROSA, in sala da
domani con Officine Ubu, non racconta affatto normali nozze.
    Nella brillante commedia diretta da Icíar Bollaín, campione di
incassi al box office spagnolo, di scena infatti un fenomeno
internazionale originario del Giappone (il ‘solo Wedding’) ma
che, in pochissimo tempo, si è diffuso in tutto il mondo: il
matrimonio in solitaria. Ovvero il bisogno di impegnarsi con se
stesse prendendo in prestito tutti gli elementi del matrimonio
convenzionale come il rito, l’abito, l’anello e la luna di
miele.
    Protagonista assoluta Rosa (Candela Pena) , una donna di 45 anni
che è sempre stata vittima di se stessa e del suo senso del
dovere che l’ha resa schiava di tutti: del padre Antonio (Ramon
Barea), del fratello Armando (Sergi Lopez), della sorella
Violeta (Nathalie Poza), della figlia Lidia (Paula Usero, con
due due gemelli neonati, e di un fidanzato Rafa (Xavo Gimenez)
che vede troppo poco.
    La donna decide così di dare finalmente uno scossone alla
propria vita e di afferrarne le redini, o almeno tentare di
farlo. Quello che vuole veramente Rosa è realizzare il sogno di
riaprire la vecchia sartoria della madre, ma, prima di farlo,
vuole organizzare un matrimonio molto speciale con sé stessa e
del tutto a sorpresa. (ANSA).
   

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