giovedì, 6 Febbraio 2025
Christopher Nolan e Universal: come è nato il sodalizio e cosa comporta
Come abbiamo riportato ieri, Christopher Nolan realizzerà il suo prossimo film, su J. Robert Oppenheimer e la nascita della bomba atomica, con Universal Pictures, dopo quasi vent’anni di sodalizio con Warner Bros. In un nuovo articolo di Variety, scopriamo ora i dettagli dell’accordo e del lungo processo di corteggiamento tra lo studio e il regista.
Come spiega l’articolo, il merito dell’operazione va in larga parte attribuito a Donna Langley, chairwoman di Universal Pictures che si è mossa aggressivamente per convincere Nolan a firmare per lo studio. Universal finanzierà in toto il film, che avrà un budget di 100 milioni di dollari. Una bella cifra per un’opera che, sulla carta, non ha l’appeal commerciale dei precedenti film di Christopher Nolan, ma che necessiterà di costosi effetti visivi.
Un filmmaker esigente
Come sappiamo, Nolan e Warner hanno tagliato i ponti dopo le accuse riversate dal regista contro il suo ex studio, dopo che Warner aveva deciso di distribuire i propri film in contemporanea nelle sale e su HBO Max. “Alcuni dei più grandi filmmaker e delle più importanti star della nostra industria sono andati a letto la sera prima pensando di stare lavorando per il più grande studio cinematografico, e hanno scoperto invece che stavano lavorando per il peggior servizio streaming”. Parole pesanti che non sono passate inosservate presso la dirigenza Warner. Difficile capire chi abbia dato un taglio netto prima, se Warner o Nolan, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti. Nolan non aveva un contratto di esclusiva con lo studio e ha potuto dunque decidere come muoversi in totale libertà.
Insieme alla moglie e socia Emma Thomas ha dunque iniziato a tenere una serie di meeting con i rappresentanti dei principali studios hollywoodiani, tra cui Sony, MGM, Paramount e la stessa Warner Bros., nel suo ufficio e persino a casa sua, pur di evitare che la sceneggiatura finisse online. A quanto afferma Variety, gli studios sarebbero stati preoccupati per la scarsa commerciabilità del materiale. Universal infine si sarebbe decisa per via dei precedenti successi di Nolan.
L’accordo
La cosa curiosa è che, dopo essere sfuggito da uno studio “colpevole” di aver violato la finestra di esclusiva nelle sale, Christopher Nolan è finito nelle braccia di uno studio rivale che, nel corso del 2020, ha stretto accordi epocali con le grosse catene di sale americane per ridurre drasticamente la finestra di esclusiva. Con AMC e Cinemark, Universal si è accordata per una finestra di 17 giorni, o 31 in caso di un primo weekend sopra i 50 milioni di dollari. Nel frattempo, Warner ha detto che, dal 2022, i suoi film resteranno nelle sale in esclusiva per 45 giorni. Ma allora qual è il vantaggio?
Semplice: le regole non si applicano a Christopher Nolan. Ovviamente, prima di firmare con Universal, il regista si è assicurato di avere a disposizione una finestra esclusiva più ampia. Variety sostiene che Nolan abbia chiesto una finestra tra 90 e 120 giorni, un’enormità nel mondo post-Covid ma la normalità per il regista fino a Tenet. Si tratta di un’esclusiva più lunga di quella standard prima della pandemia, che andava dai 75 ai 90 giorni (negli Stati Uniti).
Inoltre, nel suo precedente accordo con Warner, Nolan aveva preteso che lo studio non distribuisse nulla nelle tre settimane precedenti e nelle tre successive all’uscita di un suo film. Secondo gli insider di Variety, Nolan ha fatto la stessa richiesta a Universal, ma sembra che lo studio abbia ottenuto meno rigidità su questo punto.
Il film
Oltre a raccontare la figura di Oppenheimer e il suo ruolo nel Manhattan Project, che avrebbe sviluppato la bomba atomica con cui gli Stati Uniti colpirono il Giappone, il film racconterà anche del successivo ruolo di Oppenheimer nella battaglia per un maggiore controllo delle armi nucleari. E inoltre la sua opposizione allo sviluppo della bomba all’idrogeno. Universal dovrebbe distribuire il film tra la fine del 2023 e il 2024.