sabato, 23 Novembre 2024
Festival di Cannes 2024, toto Palma d’oro: le speranze di Sorrentino
Paolo Sorrentino, unico rappresentante italiano in concorso al Festival di Cannes 2024, riuscirà a vincere la sua prima Palma d’oro? Amato in Costa Azzurra, finora alla Croisette ha conquistato solo il Premio della giuria per Il divo e il Premio della giuria ecumenica per This must be the place. Ma ad oggi ha portato ben sette film a Cannes.
«Ringrazio Fremaux (il delegato generale del festival, ndr) per avermi fatto cominciare qui 20 anni fa il mio viaggio nel cinema», ha ricordato lo stesso regista napoletano.
Paolo Sorrentino non convince la critica
Il suo Parthenope, film molto personale dove la sua Napoli è grande protagonista, è stato accolto da dieci minuti di applausi alla sua anteprima al Grand Théâtre Lumière. Ma ha diviso la critica. Ciò che gli viene maggiormente recriminato è l’uso dell’estetica fine a se stessa.
Il Guardian scrive: «Il modo in cui Sorrentino usa la macchina da presa sarà sempre intrigante ed esilarante in una certa misura. Eppure Parthenope fluttua semplicemente con compiacenza sullo schermo, come una pubblicità di due ore per una colonia incredibilmente costosa».
L’attrice principale è Celeste Dalla Porta, al suo debutto. Hollywood Reporter commenta: «Dalla Porta non riesce a costruire un personaggio in carne e ossa da una donna che sembra fluttuante e inconsistente come il film che porta il suo nome».
Demi Moore in “The Substance” (Credits: Festival di Cannes)
Toto Palma d’oro: speranze per Audiard e Baker
Allora, se non Sorrentino, chi gioirà per la Palma d’oro? Il toto Palma d’oro incalza. Ed Emilia Pérez del maestro francese Jacques Audiard guida un manipolo di film che sembra solleticare i favori dei pronostici.
Musical gioioso, Emilia Pérez è un film franco-messicano dai risvolti inaspettati. Una comedy crime danzereccia, con Selena Gomez, Zoe Saldaña ed Édgar Ramírez. E con Karla Sofía Gascón, attrice spagnola che ha effettuato la transizione di genere nel 2018. È lei il leader del narcotraffico che vuole realizzare il suo sogno più profondo: diventare finalmente la donna. Già Palma d’oro nel 2015 con Dheepan – Una nuova vita, Jacques Audiard fa spesso centro!
A ruota, con chance di stuzzicare la giuria capitanata da Greta Gerwig, c’è Anora di Sean Baker, statunitense del cinema indie già noto per i film Tangerine (2015) e Un sogno chiamato Florida (2017), alla sua seconda volta in concorso a Cannes dopo Red Rocket del 2021. La sua Anora, interpretata da una Mikey Madison che ambisce al premio per la migliore interpretazione femminile, è una giovane spogliarellista di Brooklyn. Si trasforma in una moderna Cenerentola quando incontra il figlio di un oligarca russo. Chissà se Gerwig vorrà farla diventare una nuova Barbie…
E se invece spettasse a The Substance sparigliare ogni attesa, sorprendendo tutti come tre anni fa fece Titane, altro film folle e brutale? Come la Palma d’oro del 2021, The Substance è un film di genere. È un body horror alquanto intenso brulicante di gore. Con la diva di un tempo, Demi Moore, e la diva del momento, Margaret Qualley. In più dalla sua ha un altro elemento d’appeal: la sua regista Coralie Fargeat è francese e in Francia, a Cannes, piace molto premiare i cineasti di casa.
Immagine del film “Anora” (Credits: Festival di Cannes)
Tra i nomi caldi Arnold e Gomes
Altri nomi caldi al toto Palma d’oro? Grand Tour e Bird.
Grand Tour del messicano Miguel Gomes è un film ostico ma poetico e di suggestioni. Sulle tracce di un uomo che fugge poco prima del suo matrimonio, un viaggio attraverso l’Asia che potrebbe intrigare. Potrebbe essere la scelta singolare di una giuria che voglia sentirsi sofisticata.
Con sensazioni di premi anche Bird della regista britannica indie Andrea Arnold, un film che racconta la vita ai margini. Nel cast Barry Keoghan e Franz Rogowski.
E poi? David Cronenberg è in corsa per la Palma d’oro per la settima volta. Finora però il canadese non ha mai avuto l’onore più alto; nel 1996 ha comunque vinto il Premio speciale della giuria per Crash. Il suo The shrouds ha per protagonista il divo francese Vincent Cassel, che interpreta un uomo d’affari vedovo che sviluppa una tecnologia con cui guardare i propri cari defunti nelle loro tombe. Da qualcuno il film è stato definito «fantascienza di classe per adulti intelligenti più che horror d’autore». Magari Greta Gerwig vorrà premiare i suoi sforzi.