Gérard Depardieu e la zampata del vecchio leone

Gérard Depardieu, 75 anni, ha aggredito il re dei paparazzi Rino Barillari, 79, in un ristorante romano E i social si sono schierati..


sentirlo raccontare la brutta avventura ricorda un po’ il mitico Mario Brega in Borotalco: «M’ha mollato tre cazzotti». Pieno di sangue per terra, ettolitri. Rino Barillari, il King dei paparazzi, accorso all’Harry’s Bar di via Veneto per fotografare Gérard Depardieu che mangiava con la giovane compagna Magda Vavrusova e altri amici, è stato aggredito e menato pesantemente dall’attore francese infastidito. «Ha pure insultato gli italiani». Un grande classico dei cugini. Ma per Rino, il cui motto da sempre è: «Prima scatto, poi chiedo il permesso», stavolta la scena è stata alquanto splatter. Poverone il nostro King, 79 anni, più di mezzo secolo di onoratissima carriera, tramortito e ricoverato al Policlinico. Il video fa il giro del mondo. Depardieu ormai in caduta libera come una valanga estiva non è certamente nel suo periodo più felice. A ottobre sarà processato per violenza sessuale e molestie, accusato da due donne, mentre molte altre se ne aggiungono in un ritratto penoso di quello che fu un grande interprete. La sua stella si è infranta e i social dopo la sceneggiata gli danno il colpo di grazia: «È un maniaco depravato e pure violento», «Una reazione spropositata, Depardieu non mi piace più», «Ma perché ancora correre a fotografarlo che è sempre mezzo ubriaco», «The King non si sfiora nemmeno con un dito», «Cafone e arrogante».

Eppure ammettiamolo, sono ormai vent’anni che via Veneto sonnecchia tra desolati caffè e turisti che arrancano sudatissimi sulla salita. Passata di moda, ammuffita, terreno di lap dancer e dentiere. L’attore francese l’ha riportata alla ribalta con una scena da Dolce Vita, come non se ne vedeva da tempo. Eccessiva, volgare, violenta, ma mentre a Cannes sfilano le celebrity tra sorrisi plastici da photocall concordate, lui ci butta nella polvere tra lacrime e sangue. Evviva. E in fondo la cosa non dispiace: «Un po’ di ghiaccio non ha mai fatto male a nessuno», «Così la prossima volta impara prima a chiedere», «Comunque mi sembra abbastanza illeso», «Però quando hai quasi 80 anni forse anche basta, no?». Barillari è l’ultimo esemplare di una razza in estinzione, ha iniziato a lavorare a 14 anni e le botte le ha prese tutta la vita. Solo che una volta a menare erano Peter O’Toole o la guardia del corpo di Frank Sinatra beccato con Ava Gardner. Adesso c’è un attore imbolsito, catturato con gli spaghetti in bocca e una fidanzatina ridicolmente giovane. Resta il rimpianto del meraviglioso Olmo in Novecento, capolavoro di Bertolucci, trasformato ormai nel Weinstein francese. Ma guardiamo i protagonisti da un altro punto di vista e immaginiamo che ci sia Tarantino a dirigere la scena. Esterno giorno: un vecchio fotografo che ormai ha visto tutto e un ex-divo accusato di stupro si affrontano all’O.K Corral. Tra nostalgia e un sano cinismo. Vai Gérard, buona la prima.

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