Via libera al Green Pass allargato, obbligo mascherato di vaccino

Il Green Pass cosiddetto «allargato» è stato approvato poco fa dal Consiglio dei Ministri. All’unanimità. E non si tratta di un dettaglio viste le discussioni che fin dall’inizio del suo percorso questo Decreto ha portato con se. Ma, alla fine, come per altre cose, la linea del premier è passata, lo ripetiamo, all’unanimità. Anche la Lega, la più critica sul tema, ha dato il suo appoggio.

«Si tratta di un tassello importante che delinea la strategia del Governo messa in atto negli ultimi mesi per il contenimento del Covid – ha spiegato il Ministro della Salute Speranza aprendo la conferenza stampa post CdM – Il Green Pass è un oggetto di libertà e che in più spinge ad aumentare la campagna vaccinale».

DECRETO GREEN PASS ALLARGATO – Documento

DECRETO LEGGE GREEN PASS.pdf

Nel dettaglio: il decreto è composto da 8 articoli, validi fino al 31 dicembre, giorno del termine dello Stato di Emergenza. Sarà valido dal 15 ottobre. Il Green Pass non sarà richiesto come avviene ora solo per i dipendenti pubblici ma lo sarà anche per i privati. Insomma, sarà obbligatorio per tutto il mondo del lavoro.

Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri n.36 www.youtube.com

Sono previste multe molto pesanti, dai 600 a 1500 euro per chi non ha il Green Pass e sospensione dal lavoro con conseguente riduzione dello stipendio, per chi dopo 5 giorni non si è messo in regola con il permesso. Tra le novità è che anche i parlamentari, fino ad oggi esentati, dovranno avere il tanto agognato qr code per poter entrare al Senato o alla Camera.

Vietata la possibilità di licenziare chi non ha a disposizione il Green Pass, secondo quanto stabilito con i sindacati, gli ultimi da essere stati ascoltati dal premier poco prima del Consiglio dei Ministri.

Per quanto riguarda i tamponi resteranno gratuiti come già accade ora per alcune categorie molto fragili. per le altre ci sarà un prezzo calmierato a 15 euro.

Per quanto riguarda la scelta di allargare l’obbligatorietà al mondo privato il ministro del Lavoro, Orlando, ha spiegato come i risultati di forte crescita del pin italiano sono comunque fragili e attraverso questo strumento la si potrà consolidare ancora: «Non possiamo adesso permetterci chiusure e limitazioni. È il momento di continuare a correre».

Dal punto di vista politico la vittoria di Draghi è netta, talmente netta che va sottolineata la sua assenza in conferenza stampa dove ha lasciato spazio e campo ai vari ministri coinvolti. Come sono lontane le conferenze stampa fiume e noiose del suo predecessore, bravissimo a parlare, un po’ meno ad agire.

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