martedì, 26 Novembre 2024
A Luca Guadagnino il Premio Pesaro Nuovo Cinema 60
Ha vinto il film indiano “Slow
shift” di Shambhavi Kaul il Premio Giuria internazionale della
60esima edizione della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. Un
film che si è “fatto testimone dell’architettura del tempo, del
vento e del mondo prima e dopo gli uomini”. Ma il grande ospite
dell’ultimo giorno è stato Luca Guadagnino che ha ricevuto
davanti a una piazza gremita il Premio Pesaro Nuovo Cinema 60,
che ha dedicato all’attrice Francesca Mizzoni recentemente
scomparsa, e ha partecipato alla presentazione della monografia
a lui dedicata, la prima al mondo, edita nella collana
Nuovocinema di Marsilio, a cura di Simone Emiliani e Cecilia
Ermini, dal titolo Spettri del desiderio.
“Non avrei potuto immaginare di meglio per questo
anniversario così importante – ha spiegato – , è stata
un’edizione molto partecipata e sentita da parte del pubblico,
degli studenti, degli appassionati cinefili e dei numerosi
ospiti che sono intervenuti a dimostrazione che la passione per
il cinema del passato, del presente e del futuro è più viva che
mai”.
A proposito della sua produzione ha spiegato di “non aver mai
pensato a questa divisione così rigida, per me i film sono film,
ogni titolo è un film della mia filmografia, non faccio
distinzione tra film e documentari, capisco che ci sono le
sistematizzazioni critiche che devono essere gestite, ma penso
che ogni lavoro che ho fatto abbia in sé il processo compositivo
e creativo e di pensiero messo in atto quando si fa un
lungometraggio, a me interessa come si rifrangono le verità e le
finzioni in entrambe le categorie filmiche”. Per Guadagnino il
cinema “è uno strano meccanismo dove si mette continuamente in
atto una faticosissima macchina che deve scomparire”.
Spazio anche per parlare dei numerosi prossimi progetti, tra
cui Queer, in fase finale di mix – di cui dice “E’ un film che
volevo fare da tantissimi anni ed è il mio film più personale” –
e After the Hunt, le cui riprese sono in partenza il prossimo 8
luglio che Guadagnino definisce “un film con un cast magnifico
(Julia Roberts, Andrew Garfield, Ayo debiri, Cloe Sevigny,
Michael Stuhlbarg) che è un omaggio al cinema bergmaniano di
Woody Allen, è una mise en abyme per tre”.
La giuria internazionale, composta da personalità di rilievo
internazionale come Luís Miñarro, Júlio Bressane e Myriam
Mézières, ha decretato vincitore “Premio giuria” Internazionale “Slow Shift” di Shambhavi Kaul. “Sono davvero onorata di
ricevere questo premio. Ringrazio gli organizzatori del
festival, il comitato di selezione e la giuria. Per me – ha
detto – , era già un onore essere stata selezionata in un
festival leggendario, che ha sostenuto a livello internazionale
il cinema, senza compromessi. Anche dall’India, dove per la
prima volta ho sentito parlare del festival. Ed è pensando a
questa storia, a questo concorso unico, che mi sento
particolarmente entusiasta di ricevere questo premio. Sono
felice non solo per me, ma anche per i miei bravissimi
collaboratori. E sono felice per tutti i filmmakers del mondo
che rompono gli schemi, rischiando”.
Due menzioni speciali sono andate rispettivamente a “La
laguna del soldado” di Pablo Álvarez Mesa per la sua “profonda
sensibilità e per sua la poesia semplice e potente su un luogo,
la sua tragica storia e i suoi
abitanti” e a “Direct Action” di Ben Russell e Guillaume
Cailleau perché “interpella lo spettatore sulla necessità
urgente di agire e reagire alla manipolazione orchestrata dal
potere”.
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