martedì, 26 Novembre 2024
Holy Shoes, la tirannia del desiderio tutto in una scarpa
Holy Shoes è una gradevolissima
commedia nera dell’esordiente Luigi Di Capua (uno dei componenti
del trio comico The Pills insieme a Matteo Corradini e Luca
Vecchi), che ha come protagonisti quattro personaggi la cui vita
viene smossa, decantata o rovinata dal culto delle scarpe,
simbolo e feticcio del potere degli oggetti su di noi. Nel film, fuori concorso nella sezione La prima volta al 41/o
Torino Film Festival e in sala dal 4 luglio con Academy Two,
troviamo così Luciana (Carla Signoris), una grigia signora
sposata che dirotta totalmente la sua vita dopo aver incontrato
per puro caso delle scarpe nere tacco dodici. E per la donna,
che ha sempre portato ballerine, indossare quelle scarpe
diventerà quella possibile vita che non ha mai vissuto.
C’è poi il quarantenne Bibbolino (Simone Liberati) che quelle
scarpe le vende, un uomo separato, del tutto immaturo e figlio
di un ingombrante generale.
Infine, delle mitiche sneakers da mille euro sono invece
protagoniste di due storie: quella di Filippetto (Raffaele
Argesanu), un ragazzo di quattordici anni che ne regala un paio
false alla sua bella, non senza tragiche conseguenze, e quella
di una ragazza cinese che pensa che con il commercio delle fake
potrà finalmente riscattare il sogno di andare a studiare negli
Stati Uniti.
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