‘Benvenuti in casa Esposito’, una camorra da ridere

(ANSA) – NAPOLI, 20 SET – Una camorra tutta da ridere: è
Giovanni Esposito, perfetto antieroe comico, l’impacciato figlio
di un boss del Rione Sanità (dallo stesso cognome del suo
personaggio) protagonista di ‘Benvenuti in casa Esposito’,
commedia di Gianluca Ansanelli che debutta il 23 settembre in 30
sale campane (Distribuzione Vision in collaborazione con Sky,
tra i produttori Alessandro Siani). Accanto all’improbabile
camorrista, Antonia Truppo nel ruolo della vivace moglie
Patrizia e Francesco Di Leva in quello del temibile don Pietro.
    ‘ ‘L’arma della risata è utilizzata per esorcizzare uno dei
mali più odiosi del nostro tempo: la camorra – spiega Ansanelli
all’anteprima napoletana del film che ha scritto ispirandosi al
libro di Pino Imperatore – Commedia e tragedia dunque: un
connubio azzardato che forse è la maniera più fedele per
rappresentare una città complessa. Proprio come Tonino Esposito
infatti, anche Napoli ha due facce: da una parte c’è la sua
anima scura, fatta di illegalità, delinquenza, ignoranza, e
dall’altra la sua parte bella fatta di umanità, calore,
intelligenza, generosità, allegria”. Nel cast Nunzia Schiano,
Peppe Lanzetta, Salvatore Misticone, Gianni Ferreri, Antonio
Orefice, Gennaro Silvestro, Elisabetta Pedrazzi, Genny Guazzo,
Noemi Piscopo. La storia è quella del buon Tonino Esposito, che non riesce
a farsi rispettare né nel quartiere né in famiglia: quando
scoprirà che sua figlia si è fidanzata con il figlio di un
magistrato avrà l’occasione per riscattarsi. “Sono felicissimo
di aver interpretato questo ruolo – racconta Giovanni Esposito –
un uomo che fa tenerezza: grazie alla figlia scopre che esiste
anche un’altra strada oltre a quella della camorra”. Di Leva
sottolinea: ”Come napoletani conosciamo bene questi drammi,
esistono anche nella realtà figli che rifiutano i padri
criminali. Da attore godo nel ridicolizzare questi personaggi”.
    Per Lanzetta ”occorre recuperare un po’ di agrodolce, non
esiste solo il bene e il male, penso a Nanni Loy, Elvio Porta:
Napoli è comica e tragica”. (ANSA).
   

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