martedì, 22 Aprile 2025
Covid: bimbi meno agili, aumentano le fratture difficili

(ANSA) – ROMA, 22 SET – Le restrizioni e chiusure imposte dalla pandemia, che hanno aumentato le ore trascorse davanti a tv, computer e tablet, hanno reso i bambini più lenti di riflessi e soggetti a cadute rovinose, come gli anziani, riportando fratture scomposte molto complesse da gestire. A evidenziare il problema è Pasquale Guida, presidente del prossimo Congresso della Società italiana di ortopedia e traumatologia pediatrica (Sitop), in programma il 30 settembre e 1° ottobre a Napoli.
“Da un raffronto dei dati tra il 2021, 2020 e 2008 – spiega – abbiamo visto che il numero di fratture è rimasto pressoché uguale, ma è cambiato è il tipo di frattura. Prima erano più ‘semplici’, nel senso che l’osso si rompeva in due pezzi, magari perché il bambino cadeva dalla scale o giocava a pallone. Adesso invece le fratture sono più complesse, con l’osso spezzato in 2-3 frammenti, e avvengono in casa, perché si scivola o cade rovinosamente magari giocano a nascondino”. La cosiddetta generazione 2.0, rileva Guida, “è molto più abile con il computer, ma meno agile. Quando un bambino scivola ora non mette più in azione quei meccanismi di paracadute, proprio come accade agli anziani, che hanno tempi di reazione più lenti e cadono malissimo. Questo tipo fratture così complesse, prima della pandemia, le vedevamo in chi aveva un incidente stradale, ora invece dopo una caduta a casa”.
Trattandosi di fratture più complesse, si ricorre anche più spesso alla chirurgia. Una tendenza questa già in atto negli ultimi anni. Gli esperti della Sitop hanno rilevato infatti un aumento del 20% del ricorso alla chirurgia per le fratture all’avambraccio (le più frequenti nell’età evolutiva nell’arto superiore) e del 10% alla tibia (la pù frequente alle gambe).
“Intervenire chirurgicamente garantisce un periodo di malattia più breve e una ripresa precoce della funzione”, aggiunge Guida, che sottolinea come siano anche i genitori “spesso a richiedere l’intervento chirurgico, per avere un recupero più veloce e far tornare il bambino il più presto possibile alle sue occupazioni”. (ANSA).