Pugilato: D’Ambrosi, ‘azzurri ora meno attendismo e più potenza’

“Molti tecnici sono convinti, e io
con loro, che il pugilato dilettantistico delle squadre azzurre
dovrà progredire, dal punto di vista tecnico e tattico, verso il
professionismo. Insomma, per dirla come un semplice
appassionato: meno attendismo e colpi leggeri all’insegna
dell’estremo tecnicismo, e più potenza, pressione e consistenza
nel fare il match”.
    Il presidente della federboxe (Fpi) Flavio D’Ambrosi,
prendendo spunto dall’entusiasmante vittoria della notte scorsa
del peso massimo Guido Vianello sul russo-canadese Arslanbek
Makhmudov, annuncia una svolta che cambierà la ‘filosofia’ del
pugilato azzurro di Elite, quello che disputa le Olimpiadi (se
la boxe rimarrà nel programma dei Giochi) e alla quale i tecnici
che lavorano con gli azzurri dovranno adeguarsi. Tutto ciò dopo
i deludenti risultati di Parigi 2024, dovuti proprio, in parte,
alla tattica troppo attendista (specie in ambito femminile)
degli atleti targati Fpi che non è stata premiata dai giudici.
    Ma D’Ambrosi tiene anche a far notare che “le Squadre Azzurre, pur segnate pesantemente dalla debacle olimpica, hanno ottenuto
dal 2021 a oggi oltre 140 medaglie, in campionati europei e
mondiali (assoluti e di categoria), e ben 5 podi ai Mondiali
assoluti (3 maschili e 2 femminili)”.
   

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