domenica, 24 Novembre 2024
Isabelle Huppert, preoccupata per il cinema così fragile
(dell’inviata Alessandra Magliaro) “Con la Mostra del cinema
di Venezia è una lunga, lunghissima storia ma non dirò quando è
cominciata perchè è tantissimo tempo fa”, dice Isabelle Huppert
che comincia il lavoro di presidenza della giuria del concorso
di Venezia 81 che il 7 settembre assegnerà il Leone d’oro e gli
altri premi. Accanto a lei gli altri presidenti: Debra Granik di
Orizzonti, Gianni Canova per Venezia Opera Prima, Renato De
Maria per Venezia Classici, in sala tra gli altri Giuseppe
Tornatore membro italiano della giuria del concorso.
“Sono impaziente – dichiara la Huppert – e non solo per la
quantità di film che vedremo ma per la preoccupazione che ho
verso il cinema: è stato attaccato, è fragile, vorrei vivesse
più a lungo possibile. Io come i miei colleghi sappiamo cosa
significa fare un film, quale lavoro c’è dietro, quanta fatica e
da qui vorremmo lanciare messaggi per far capire i valori che
sono nel cinema davanti e dietro un film e dunque per far capire
l’importanza di esistere. Una Mostra come quella di Venezia è
più che mai necessaria”.
Per accettare la presidenza della giuria di Venezia 81, Isabelle
Huppert “ha dovuto rimodulare i suoi impegni teatrali” e di
questo il direttore Alberto Barbera la ringrazia pubblicamente.
La Mostra del cinema che si apre questa sera “ha una lista di
stare come mai si era vista e le aspettative sono altissime”
dice consapevole Barbera “l’auspicio che mi faccio da solo è che
queste aspettative non vengano deluse e che i film piacciano
come sono piaciuti a noi”.
L’assenza dei talent (per lo sciopero di Hollywood) lo scorso
anno ha fatto inizialmente tremare, “poi è andata benissimo e
anzi la partecipazione del pubblico è cresciuta, quest’anno mai
cosi tante presenze e stiamo vivendo una situazione opposta”,
aggiunge Barbera mentre fuori il Palazzo del cinema dalle 8 di
questa mattina stazionano gruppi di giovanissimi in attesa di
Tim Burton, Monica Bellucci e soprattutto di Jenna Ortega, la
Mercoledì della serie Netflix, qui new entry nel cast di
Beetlejuice Beetlejuice.
Dalla platea una giornalista straniera free lance lamenta
l’assenza dei junket dei grandi film americani, Barbera promette
di “fare pressioni anche se sono scelte di marketing”. Il
presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco alla sua prima
Mostra del cinema ringrazia la stampa che segue il festival, una
maratona anche per i 2900 giornalisti accreditati, “impegnati
nella costruzione di un fatto d’arte, con spirito critico e
fantasia”.
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