Angelina Jolie, io vulnerabile come Maria Callas

(dell’inviata Alessandra Magliaro) L’abito fa il personaggio
e che meraviglia, poi i grandi occhiali, le borse firmate, le
pellicce, le acconciature ma mai come in questa occasione è la
voce ad essere protagonista. “Ho studiato sette mesi, ho dovuto
imparare da zero, piano piano, con disciplina, dedizione e poi
ho provato prima in una piccola stanza con Pablo Larrain e i
miei figli ad ascoltare, poi in una prova più grande nel tempio
della Scala di Milano. La cosa che mi rendeva nervosa e mi
preoccupava era passare l’esame di musica, non deludere i fan
della Callas, i melomani che l’hanno sempre amata, essere
all’altezza” dice Angelina Jolie che ha messo il proverbiale
impegno al servizio di Maria, il film di Pablo Larrain in
concorso alla Mostra del cinema di Venezia.
    La produzione è kolossal e internazionale, la sceneggiatura
porta la firma di Steven Knight (Peaky Blinders) e la cura della
ricostruzione aggiunge valore al film, l’appartamento di Callas
a Parigi al 36 di Avenue Georges-Mandel dove il 16 settembre
1977 fu trovata morta per arresto cardiaco, gli abiti d’epoca,
le location originali, tutto è di grande suggestione.
    “Celebriamo la più grande cantante lirica di sempre, che ha
avuto una storia fantastica ma anche tormentata, la
ripercorriamo attraverso la storia dei suoi ultimi giorni, la
sua solitudine, la sua disperazione senza la voce che l’aveva
resa Divina al mondo e sveliamo la donna dietro al mito”,
racconta il cileno Larrain che chiude una trilogia di biografie
femminili dopo Jackie su Jacqueline Kennedy interpretata da
Natalie Portman, Spencer con Kristen Stewart nel ruolo di lady
Diana.
    “Rispettare la sua memoria” aggiunge ancora Jolie che per questo
film presentato oggi in anteprima mondiale alla Mostra del
cinema già è in rumors come candidata agli Oscar (in America si
vedrà su Netflix ma avrà anche uscite tecniche in sala). “Di
fronte a lei, mano mano che entravo nel suo mondo, approfondendo
la sua storia, prendendo lezioni di canto, mi sono sentita tanto
più piccola rispetto alla sua grandezza” dice all’ANSA Jolie. E
però ad esperienza conclusa crede l’attrice, il cui ex marito
Brad Pitt sarà a Venezia tra tre giorni con Wolfs con George
Clooney, di aver trovato un legame speciale con Maria Callas “tante cose in comune, soprattutto la vulnerabilità”.
    Entrambe sotto pressione dei media e con la privacy da difendere
a fatica, protagoniste di mondi che non perdonano come quando i
critici furono impietosi con la Callas che lottava per
ripristinare la sua voce unica afflitta da dermatomiosite. Il
film si concentra sugli ultimi giorni sofferenti del soprano,
sopraffatta dalla solitudine, consapevole delle proprie ferite,
magrissima, dipendente dalle medicine che la sorella (Valeria
Golino) le invia segretamente. C’è il rapporto pessimo con la
madre, il ricordo doloroso di quando era un’adolescente grassa
con la voce da usignolo che canta per i tedeschi di un piccolo
paese occupato durante la guerra e che la madre concede loro per
denaro, il padre truffaldino, la povertà iniziale, i lussi e gli
eccessi successivi, il controverso grande amore per il
milionario Aristotele Onassis che la lasciò per sposare la
vedova Kennedy, il figlio morto appena nato. ”Ferruccio e Bruna
sono i suoi angeli custodi” raccontano Pierfrancesco Favino e
Alba Rohrwacher che interpretano maggiordomo e governante che
per 40 anni sono stati al suo servizio. Il primo è ancora
vivente “ma ho preferito, d’accordo con Larrain, non
incontrarlo”, aggiunge Favino. “Abbiamo ammirato – dicono
insieme – la dedizione assoluta di Angelina a questo progetto”.
    Maria è pieno della lirica cantata da Callas nei teatri più
importanti del mondo, Jolie la interpreta “ovviamente senza
neanche lontanamente somigliarle” dice, ma anche senza tirarsi
indietro. “La mia preferita è Anna Bolena ma ce ne sono state
così tante di arie che ho chiesto a Larrain se il film non
stesse diventando un musical”, scherza. “Amavo l’opera sin da
bambino, è una forma di trascendenza, la voce di Maria Callas
vive in milioni di dischi e questo film la restituisce a noi,
unica, meravigliosa e Angelina Jolie ci aiuta ad entrare ancora
in quel mondo” conclude il regista cileno. Maria è un film
Fremantle prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures
con la società dello stesso regista (Fabula) e con Komplizen
Film, un’esclusiva per l’Italia Rai Cinema e che sarà in sala il
1 gennaio distribuito da 01.
   

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