Marcello il dolce, l’omaggio a Mastroianni

(dell’inviata Alessandra Magliaro) “Marcello come here…” la
voce suadente di Anita Ekberg risuona nei corridoi del museo
dell’isola di San Servolo a Venezia. C’è Mastroianni, nell’anno
del centenario della nascita, che sorride nelle decine di foto
alle pareti, dai primi film del dopoguerra a Fellini ovviamente,
agli ultimi di una carriera lunghissima. E c’è la sua voce
inconfondibile, sottile, tratta da spezzoni dei suoi film.
    Giuseppe Tornatore, membro della giuria di Venezia 81, si è
ritagliato del tempo questa mattina per partecipare
all’inaugurazione della mostra omaggio del CSC con il presidente
Sergio Castellitto, la curatrice Laura Delli Colli, il
presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco e il presidente
della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone.
    “Sono foto splendide dei set – commenta Tornatore – le mie
preferite sono quelle a colori di Otto e mezzo che davvero mi
emozionano, spero che questa mostra possa circolare”.
    A San Servolo fino al 9 gennaio, nata in accordo con la Mostra
del cinema di Venezia, la mostra “rimanda ad una dimensione di
dolcezza, nostalgia, che sono tra le qualità principali di
Mastroianni, docile senza essere servile come amava dire di lui
Manoel De Oliveira. Il mio primissimo film Il generale
dell’armata morta con Mastroianni e Piccoli sul set, fu una vera
accademia per me durata 10 settimane”, ha detto Castellitto. “Le
star possono rimanere attori e lui era così, era il primo che
davanti ad un primo piano non aveva un atteggiamento mosso o
organizzato da esperienza, saggezza, scaltrezza ma un uomo che
dopo 100 film era colto dal panico, quel panico fondamentale per
un attore che consente di non recitare con automatismi. E’ un
omaggio – ha aggiunto quasi commosso Castellitto – sentito: in
questi tempi di ferocia, crudeltà, morte e guerre, noi che siamo
in questa bolla del festival mettiamo in scena la storia di un
uomo che ha di se sempre rimandato indietro un’immagine
pacificatoria”.
    La Mostra è situata sull’Isola di San Servolo, dove è in
allestimento la nuova, suggestiva sede del CSC – Immersive &
Performing Arts, il primo polo dedicato alle arti immersive e
performative in Italia. Oltre cento le immagini dell’Archivio
fotografico della Cineteca Nazionale, tutte in grande formato,
alle quali si aggiungono testimonianze, alcuni preziosi inediti
e molti estratti da una lunga masterclass tenuta proprio davanti
alla platea degli allievi del CSC – Scuola Nazionale di Cinema
ma anche da filmati – anche questi d’archivio – in cui
Mastroianni parla di sé e del suo rapporto con i registi – primo
tra tutti Federico Fellini – le compagne e i compagni di lavoro
sul set, ma anche delle sue passioni e del suo modo di vivere il
cinema, e non solo.
    La curatrice Laura Delli Colli ha sottolineato: “Volevamo
raccontare una persona oltre l’attore. E il sottotitolo ideale è ‘Il dolce cinema’ perchè in Mastroianni c’è un senso di
pacatezza e simpatia. Era un uomo divertente, semplice,
sornione. Sarebbe stato facile raccontarlo attraverso tutti i
suoi film ma abbiamo voluto provare a ‘destrutturarlo’ sapendo
che Mastroianni ha avuto il merito di essere sempre se stesso.
    La mostra racconta l’attore, certo, ma anche un uomo speciale,
che non amava quel modo di essere definito ‘latin lover’ ma che
resta, oltre la grande professionalità, il talento, anche
un’icona di eleganza, di stile e di fascino irripetibile”.
   
   

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