venerdì, 24 Gennaio 2025
A Bellocchio il premio Bresson, “la tolleranza è la soluzione”
Marco Bellocchio ha
ricevuto il venticinquesimo Premio Robert Bresson, in occasione
dell’81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia. Il riconoscimento, conferito dalla Fondazione Ente
dello Spettacolo e dalla Rivista del Cinematografo con il
patrocinio del Dicastero per la Cultura e l’Educazione e del
Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, è assegnato a
un regista che abbia dato una testimonianza significativa, per
sincerità e intensità, del difficile cammino alla ricerca del
significato spirituale della vita.
“Per la mia formazione cattolica, diffido quando si parla di
geni, ma accetto – ha detto Bellocchio – il premio molto
volentieri. Non sono cattolico ma la dimensione spirituale e la
tensione verso l’invisibile sono elementi propri dell’arte
cinematografica. Dobbiamo in tutti i modi cercare un dialogo tra
chi crede e chi non crede, senza combattersi. La situazione
mondiale annuncia una catastrofe, dobbiamo impegnarci a
ricordare tutto ciò che abbiamo imparato da piccoli: volere bene
al prossimo ed essere tolleranti, cercare di capirsi e trovare
un terreno comune per far fronte alle brutture del mondo”.
A fare gli onori di casa, il presidente della Biennale di
Venezia, Pietrangelo Buttafuoco. Presenti il direttore della
Mostra del Cinema, Alberto Barbera, Davide Milani, presidente
dell’Ente dello Spettacolo e direttore della Rivista del
Cinematografo, mentre a consegnare il premio è stato Giuseppe
Tornatore: “Era il 1983, stavo realizzando un documentario sul
rapporto tra Pirandello e il cinema. Andai da Bellocchio, che
stava montando Enrico IV. Per darmi un’aria da cinefilo, gli
feci notare che da quell’opera erano già stati tratti due film.
Lui mi sembrò un po’ irritato e mi disse: a volte capita che un
regista non sappia bene cosa fare. Evidentemente scherzava, poi
proseguì l’intervista in modo molto rigoroso. Ho amato tutti i
suoi film, addirittura Nel nome del padre l’ho visto quando
facevo il proiezionista”.
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