Costabile, ‘un film contro tossicità del patriarcato’

Familia, opera seconda di
Francesco Costabile, è forse un’occasione persa: a detta di
molti critici, avrebbe infatti meritato il concorso ufficiale e
non la pur prestigiosa sezione Orizzonti dell’81ª Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia. Il film, pieno di grinta,
ritmo ed emozioni ha poi dalla sua la forza della verità: è
tratto dall’autobiografia Non sarà sempre così (Piemme) di Luigi
Celeste, che nel 2008 uccise il padre e fu condannato a nove
anni di reclusione per omicidio.
    Ecco la storia di questo film “contro la tossicità del
patriarcato” – così lo definisce Costabile – che uscirà in sala
in autunno distribuito da Medusa. Luigi Celeste (Francesco
Ghighi) ha vent’anni e vive con sua madre Licia (Barbara Ronchi)
e suo fratello Alessandro (Marco Cicalese). I tre sono uniti e
abbastanza felici, anche perché sono quasi dieci anni che
nessuno di loro vede Franco (Francesco Di Leva), il capo
famiglia, che per le sue ripetute violenze ha reso la loro vita
un inferno tanto da finire in prigione. Luigi nel frattempo,
forse alla ricerca di un senso di appartenenza e di identità,
entra in un gruppo di estrema destra dove sfoga la sua rabbia.
    Ma un brutto giorno Franco torna, rivuole i suoi figli, rivuole
la sua famiglia. E quest’ultima ci vuole credere ancora una
volta, ma un uomo così violento può davvero cambiare?
   

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