US Open: Sinner, ora c’è Draper ‘sarà dura, è un amico’

“Draper e io ci conosciamo bene,
siamo buoni amici anche fuori dal campo. Qui sta facendo un
torneo di grande qualità, è un giocatore completo, serve bene,
ha un ottimo dritto e un rovescio molto solido. Contro di lui
sarà dura”. Lo dice, in conferenza stampa, Jannik Sinner dopo
aver raggiunto la semifinale dello US Open diventando, grazie
alla vittoria su Daniil Medvedev a New York, il primo italiano
di sempre a raggiungere la semifinale in tutti i quattro tornei
del Grande Slam. Ora Jannik dovrà affrontare un collega che è
anche un suo amico e assieme al quale ha giocato dei tornei in
doppio: è quel Jack Draper che, 12 anni dopo Andy Murray, ha
riportato la Gran Bretagna in semifinale sul cemento di New
York.
    “Lui non disdegna la rete e sa fare molto bene il serve and
volley – dice ancora Sinner parlando del suo prossimo rivale -.
    E’ stato divertente giocare a Montreal il doppio insieme a lui,
questo ci ha permesso di avvicinarci e conoscerci un po’ meglio.
    Ci siamo mandati dei messaggi sia nei momenti più belli sia nei
momenti più complicati. La nostra è una bella amicizia, ma
ovviamente la metteremo da parte per qualche ora quando saremo
in campo, ma dopo la stretta di mano torneremo amici come
prima”.
    Gli chiedono anche di fare un primo bilancio della sua
stagione, a pochi giorni dall’esplosione del caso doping che ha
rischiato di destabilizzarne l’equilibrio, e il numero uno del
mondo risponde che “a prescindere da quello che accadrà nei
prossimi giorni, sono molto soddisfatto della mia stagione; è
stata molto costante e ho fatto tanti quarti, semifinali e
finali. Per me questa è la cosa che conta di più, vuol dire che
sto crescendo e che sto lavorando bene. Tre anni fa facevo
ottavi e qualche quarto, poi ho aggiunto qualche semi,
quest’anno ho fatto un altro piccolo passo in avanti. Ho fatto
progressi importanti”. Lo ha fatto anche nella notte contro
Medvedev, match per il quale Sinner si dice “contento di come ho
trovato le soluzioni”. “Ma – ha aggiunto Sinner – non mi
considero il favorito: tutti quelli che sono nei quarti e nelle
semifinali di questi tornei meritano di esserci. Nessuna
vittoria può essere data per scontata e quando affronti un
giocatore devi sempre fare attenzione e trovare le soluzioni. Da
questo momento in poi i match daranno delle sensazioni diverse,
io sono solo più fortunato ad aver già fatto queste esperienze”.
    Intanto è stato notato che a sostenere Sinner nei box c’era
anche la sua ragazza, Anna Kalinskaya, più volte ripresa dalle
telecamere durante la sfida. In questi US Open la giocatrice
russa era stata eliminata al terzo turno per mano della
brasiliana Beatriz Haddad Maia. Così ha deciso di vestire i
panni della tifosa per sostenere il fidanzato nella corsa al
secondo titolo Slam della carriera.
    Ma era anche inevitabile che a Draper chiedessero di Sinner, e
il britannico ha sottolineato che “Jannik è un buon amico,
qualcuno a cui sono molto vicino: ci scambiamo messaggi nei
momenti positivi e in quelli negativi. Questo è uno sport
difficile da praticare quando sei giovane, non abbiamo molti
amici quindi, in un certo senso, avere il sostegno di qualcuno
che vive le stesse situazioni è importante. Ho un enorme
rispetto per Jannik ed è stato fantastico giocare in doppio con
lui a Montreal”. “La prima volta che ci siamo incontrati era in
un torneo Under 18 – ha aggiunto -, e in un certo senso è stato
strano seguire il suo percorso perché da junior Jannik non era
un giocatore tra i più considerati. Ovviamente poi le cose sono
cambiate, e velocemente. L’ho sempre seguito, perché tra l’altro
è un ragazzo incredibile, molto educato e che è positivo per il
nostro sport”.
   

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