domenica, 24 Novembre 2024
Al Museo del Cinema Greenaway, ossessionato dalla Mole
Il Museo Nazionale del Cinema di
Torino celebra il genio creativo dell’artista britannico Peter
Greenaway, considerato uno dei più importati registi
sperimentali viventi al mondo. Autore di film quali I misteri
del giardino di Compton House (1982), Il cuoco, il ladro, sua
moglie e l’amante (1989), L’ultima tempesta (1991) e la trilogia
Le valigie di Tulse Luper (2003), Greenaway trasporta l’arte
pittorica nei suoi lavori.
“Sono passati quasi trent’anni – sottolinea Enzo Ghigo
presidente del Museo Nazionale del Cinema – da quando Peter
Greenaway è entrato per la prima volta nella Mole Antonelliana.
Il ricordo della Mole è rimasto vivido nella mente e nel cuore
di Greenaway, al punto da diventare quasi un’ossessione. Tanto
da raccontarla e disegnarla: con una penna o una matita e quello
che aveva sottomano, siano scontrini, buste, ritagli di libri o
giornali, filtri di caffè, il grande regista britannico ha
plasmato cento variazioni del capolavoro di Antonelli”.
L’ampio omaggio del Museo Nazionale del Cinema a Greenaway
prevede martedì 24 settembre alle 18:30 la consegna del premio
Stella della Mole, il riconoscimento assegnato a figure di
spicco del cinema internazionale. A seguire Peter e Pip
Greenaway saranno i protagonisti di una live performance che
include il reading di una selezione di 30 racconti brevi scritti
da Greenaway e mai pubblicati, raccolti nel libro He Read Deep
Into The Night. Di lunghezza variabile tra le 2 e le 20 righe.
Sarà poi introdotta la proiezione del cortometraggio The Missing
Nail, un progetto dedicato a L’ultima cena di Leonardo. Lunedì
23 settembre alle 20:30 al cinema Massimo, verrà presentato in
anteprima mondiale il volume 100 Disegni della Mole a cura di
Domenico De Gaetano. “L’ha disegnata un centinaio di volte, l’ha
filmata, l’ha raccontata e ne ha persino reinventato
l’illuminazione: è una storia lunga 30 anni quella che lega
Peter Greenaway alla Mole Antonelliana, iniziata prima ancora
che il monumento simbolo di Torino diventasse la sede del Museo
Nazionale del Cinema. E che ancora continua” sottolinea De
Gaetano.
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