Per il 9% dei giovani atleti anomalie nell’elettrocardiogramma

Quasi un giovane atleta su 10
presenta anomalie nel tracciato dell’elettrocardiogramma
eseguito per il rilascio della certificazione sportiva
agonistica. Emerge da uno studio dell’ospedale pediatrico
Bambino Gesù su 581 bambini e ragazzi con età media 15 anni e
per l’80% di sesso maschile, che ha rilevato in 53 casi (9%) la
presenza di anomalie della ripolarizzazione ventricolare
(Inversione dell’Onda T). Diciassette bambini, il 3%, sono
stati sospesi precauzionalmente dall’attività agonistica per le
anomalie cardiache riscontrate dai successivi accertamenti. La
ricerca è stata pubblicata sulla rivista della società europea
di cardiologia pediatrica Cardiology in the Young.
    L’elettrocardiogramma (Ecg) registra l’attività elettrica
del cuore in forma di grafico, attraverso una sequenza di onde e
segmenti rettilinei. Una di queste onde – l’Onda T – rileva in
particolare la ripolarizzazione ventricolare, il ‘tempo di
ricarica’ del cuore. Normalmente la forma di questa Onda è
positiva, con la curva verso l’alto rispetto all’asse
orizzontale del grafico. Quando invece è negativa, può essere
generalmente indice di possibili anomalie del muscolo cardiaco
(sia in termini di struttura muscolare che di regolare
perfusione sanguigna).
    “La probabilità che gli atleti agonisti abbiano una
cardiomiopatia nascosta è bassa, ma non trascurabile. – commenta
Ugo Giordano, responsabile dell’unità operativa di medicina
dello sport del Bambino Gesù – Lo screening
elettrocardiografico, preliminare all’idoneità sportiva
agonistica, si conferma dunque un’ottima opportunità per
identificare precocemente cardiomiopatie e altre patologie che
aumentano il rischio di morte improvvisa in giovani atleti
apparentemente sani. Le eventuali anomalie della
ripolarizzazione, segnalate dall’inversione dell’Onda T, vanno
sempre indagate e approfondite rivolgendosi a centri
specializzati. In Italia i protocolli di valutazione per
l’accesso all’attività sportiva agonistica sono giustamente
molto rigorosi. Per l’attività sportiva non agonistica, malgrado
non vi sia un obbligo in questo senso, il consiglio dei medici
dello sport – conclude – è quello di effettuare sempre
l’elettrocardiogramma a ogni visita per il rilascio del
certificato, in considerazione del suo valore quale strumento di
screening per la salute”.
   

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