Pesce, sul set a Capannelle dove mi portava mio nonno

“Il mio rapporto con i cavalli?
Sarebbe inesistente se non fosse per mio nonno Marcello che da
ragazzino mi portava a Capannelle perché giocava alle corse”.
    Così Edoardo Pesce all’ANSA proprio da Capannelle, dove si trova
il più antico ippodromo italiano, sul set di ‘Laghat – Un
cavallo speciale’ di Michael Zampino liberamente ispirato al
romanzo ‘Laghat, il cavallo normalmente diverso’ di Enrico
Querci.
    Qual è il suo personaggio? “Interpreto Mario Mariani un noto antiquario romano, ma
soprattutto padre di Andrea (Lorenzo Guidi) ex fantino di
successo che ora lavora con me, ma vorrebbe tornare alle corse
dopo aver incontrato Tony (Hippolyte Girardot), suo ex
allenatore alla scuola ippica di San Rossore”.
    E cosa succede? “Succede che sono un padre un po’ all’antica e manipolatore
che vuole per il figlio un lavoro tranquillo, vuole il suo bene
economico, insomma un lavoro sicuro per lui. E questo
all’interno di una favola noir con protagonista Laghat, un
purosangue eccezionale, ma con una grave menomazione agli occhi.
    Insomma Andrea non mi starà a sentire e inizierà una sfida
sportiva e umana che lo farà maturare come fantino e come uomo”.
    Comunque una storia vera quella raccontata da questo film,
ovvero quella di un purosangue disabile, vincitore di ventisei
corse al galoppo in oltre cento gare, un cavallo praticamente
cieco che rischiava di essere soppresso dopo una micosi agli
occhi.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su ansa.it