L’Ue abroga misure restrittive sulla peste suina in Sardegna

Con il supporto unanime degli Stati membri dell’unione europea durante la riunione del Comitato Paff (Piante, Animali, Alimenti e Mangimi) tenutasi a Bruxelles, la Commissione Europea ha deciso di abrogare le ultime misure restrittive ancora in vigore in Sardegna per via della Peste suina africana. Lo rende noto la Regione sarda in una nota. La devastante malattia dei suini per oltre quarant’anni ha martoriato l’Isola e da qualche tempo sta causando grandissimi problemi in numerose regioni italiane, in Europa e in molte altre aree del mondo.

“E’ un’ottima notizia, la Commissione Europea ha finalmente riconosciuto che la Sardegna ha fatto un eccellente lavoro e sconfitto una terribile malattia degli animali che ha lungamente martoriato la nostra isola, con un impatto economico e sociale devastante, soprattutto per le popolazioni delle nostre zone interne”. E’ il primo commento a caldo della presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, sull’abrogazione delle ultime restrizioni in materia di peste suina ancora presenti nell’Isola. “Siamo riusciti in un’impresa che dieci anni fa in molti consideravano impossibile da realizzare. È un ottimo esempio dei risultati che i sardi possono ottenere quando riuniscono le loro forze attorno ad un obiettivo condiviso”, ha aggiunto.

“La regione può considerarsi libera dal virus e si tratta di un risultato davvero importante. La Commissione si è espressa all’unanimità anche sull’uscita dalle zone di restrizione di alcuni territori della regione Calabria, Piemonte e Liguria. E’ una buona notizia per gli allevatori e l’applicazione delle corrette strategie dimostra come sia possibile ottenere dei risultati. Dobbiamo continuare a lavorare nelle altre zone interessate dal virus per contrastare la diffusione della peste suina africana con l’obiettivo di una completa eradicazione”. E’ quanto dichiara in una nota Giovanni Filippini, commissario straordinario Peste Suina Africana e direttore generale della Salute animale del Ministero della Salute.

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