Calcio: Abete ‘non abbiamo necessità che politica invada campo’

“Non abbiamo necessità che la
politica invada il campo, ma serve che ci aiuti. Se guardiamo le
5 federazioni principali europee. l’Italia già oggi ha un
riconoscimento del ruolo professionisti di gran lunga superiore
alle altre. Pensare ci sia un rapporto tra i risultati della
Nazionale e l’avere un consigliere in più significa abusare
dell’intelligenza delle persone, è uno specchietto per le
allodole. Noi il 4 novembre ci approcceremo con grande
disponibilità, ma dobbiamo partire dal presupposto che il
provvedimento di legge fotografa quello che già avviene, ossia
che in Italia il peso dei professionisti è superiore a quello
esistente negli altri Paesi”. Così Giancarlo Abete, rieletto
presidente della Lnd, dice la sua sulla situazione del calcio
italiano in vista della prossima assemblea straordinaria del 4
novembre.
    Abete, poi, aggiunge che il ministro “Abodi sa che il mondo
del calcio ha dei valori, come l’autonomia che è un valore
assoluto. Noi diciamo grazie ai politici che si interessano al
calcio ma non saremo mai costretti a dirlo a nessuno”. Infine
Abete ribadisce come “se la battaglia fosse sui contenuti noi
l’avremmo già vinta. I problemi sono gli effetti della riforma,
non il principio alla base. Dobbiamo trovare correttivi sul
versante dei premi, non possiamo pensare di essere individuati
come operatori economici, qui si parla di un mondo
dilettantistico che svolge un ruolo sociale fondamentale.
    Dobbiamo indirizzare bene il nostro percorso mettendo insieme
dei documenti per legittimare le nostre posizioni”, conclude.
   
   

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