Banfi, Venezia? Miei film arrivano solo a Mestre

(ANSA) – BARI, 30 SET – Lino Banfi è di casa al Petruzzelli
di Bari dove può tranquillamente parlare il suo dialetto stretto
e raccontare di sè e della sua lunga carriera nella masterclass
tenuta stamani al Bif&st che gli darà stasera un premio alla
carriera mentre, nel pomeriggio, presenterà il libro Le molte
vite di Lino Banfi con l’autore Alfredo Baldi.
    Tanti i temi trattati da nonno Libero, nome d’arte di Pasquale
Zagaria nato a Andria 9 luglio 1936: il rapporto con il padre,
la sua esperienza in seminario, la lettera scritta da Papa
Francesco, una telefonata con Chiellini, la polemica con il
Moige e del fatto che i suoi film alla fine nonostante il
successo “sono gli unici a non aver vinto mai niente. Sono
comunque nati per fare i soldi e così se non vanno al Festival
di Venezia arrivano però sicuramente a Mestre”.
    Intanto i suoi studi da ragazzo: “Andai in seminario perché era
questo il desiderio dei miei genitori che mi volevano prete. Lì
ho trovato una rigidità incredibile, studiavo greco, latino e
filosofia, tutte cose che mi sono poi servite nella vita anche
se il mio vero sogno è sempre stato quello di fare il chirurgo,
non a caso ho assistito ai due parti cesarei di mia figlia
Rosanna. Dal seminario all’avanspettacolo il passo è stato
breve. Fui mandato via insieme ad un altro e il monsignore che
diede la notizia, Giuseppe Di Donna poi diventato santo, mi
consolò dicendo che il mio destino non era quello sacerdotale,
ma quello di far ridere, approfittane”. (ANSA).
   

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