lunedì, 25 Novembre 2024
Le spese (alte) dei medici di base
Abbiamo scritto un articolo in cui raccontavamo della retribuzione mensile dei medici di medicina generale. Alcuni rappresentanti della categoria hanno protestato sui social e non solo in maniera decisa, sottolineando come la loro attività ha anche dei costi pesanti. Cosati impossibili da quantificare in maniera identica per tutti. Pensiamo ad esempio solo all’affitto dell’ambulatorio che varia inevitabilmente a seconda della città, della regione, del paese. Un medico di base della provincia di Sassari, il Dott. Vittorio Ledda ci ha contattato spiegandoci nel dettaglio quanto guadagna e quanto spende per la sua attività di medico di famiglia che svolge da 38 anni.
A quanto ammonta il suo stipendio complessivo?
«Il mio stipendio è 6mila euro lordi per 1150 assistiti. Adesso che sono arrivato a 1533 pazienti aumenterà sui 7000-7300 euro lordi mensili. Dai 6000 euro lordi è chiaro che vanno detratte tutte le spese della mia attività che si svolge in due ambulatori e le tasse».
Questo lo stipendio base. Poi ci sono gli extra, come ad esempio i vaccini anticovid e antinfluenzali…
«Vaccinazioni contro il Covid ne ho gatte pochissime, era tutto troppo complicato; avrei potuto vaccinare tre pazienti ogni ora. Quindi per fare 12 vaccini avrei dovuto impiegare più di tre ore insomma una cosa folle. Ho dato però la mia adesione per gli hub vaccinali ma non mi hanno mai chiamato. Con i vaccini anti influenzali invece è andata molto bene ne ho fatti circa 450. È più semplice sono andato all’Asl ho preso 250 vaccini. Ho chiamato i pazienti in ordine alfabetico e in un mese ho vaccinato tutti per una cifra che varia dagli 8 ai 12/13 euro a vaccino. Tipo i primi 100, 8 euro l’uno, poi 10 euro e così via».
Un altro extra sono le visite private. Quali sono le entrate di questa attività professionale?
«Io ho fatto la mia attività di odontoiatra fino a poco tempo fa e facevo visite private 3-4 ore la settimana guadagnando un lordo di 7-8 mila lorde euro al mese. Uno dei miei colleghi ad esempio fa ecografie a pagamento. Una volta finite le ore di ambulatorio è normale fare attività professionale privata».
Quanto costano i certificati a pagamento?
«La tariffa nazionale per i certificati a pagamento è di minimo 50 euro più iva e sono quelli per invalidità, palestra, porto d’armi ecc.. Tante volte però non li fai pagare. Questa attività ha un’entrata di 700-800 euro al mese».
C’è un ulteriore retribuzione per le visite a domicilio e nelle case di riposo per chi le fa…
«Le visite alle case di riposo e a domicilio normalmente non sono retribuite extra. A domicilio c’è un ulteriore emolumento di 18 euro lordi, in casi particolari e rari in cui il paziente necessita (magari avendo piaghe da decubito o gravi patologie) di una presenza “costante ” ad esempio settimanale ma devono comunque essere autorizzate dalla Asl».
Punture e punti di sutura quanto costano?
«I PIP (Prestazioni di particolare impegno professionale) quali punture e punti di sutura sono a pagamento per una cifra di circa 8 euro ma si fanno molto poco. Gli assistiti preferiscono andare in ospedale per farseli togliere gratuitamente».
Quanti tamponi Covid ha fatto?
«Di tamponi ne abbiamo fatti pochi e sono stati fatti da noi medici in una struttura esterna dell’Asl a 12 euro l’uno. In studio era troppo complicato. Io ne ho comprati tantissimi ad esempio ma per scelta personale li ho regalati».
Il guadagno totale in un mese di questo medico di famiglia, sommando quindi la paga base più gli extra (che non sono fissi ma variabili a seconda del mese) è di circa 15mila euro lorde al mese (fino a quando faceva visite private). A queste vanno tolte le spese, che sono molte. Prima tra tutte una seconda tassazione di fine anno di quasi 30 mila euro (2500 euro/mese) solo per l’attività di ambulatorio.
Quali sono le sue spese nel dettaglio?
«Io pago 400 al mese per l’affitto di due studi, 80 euro al mese per la luce e riscaldamento, 40 euro l’acqua, 60 euro di telefono fisso, 35 di telefono mobile, 70 euro di cancelleria, 100 euro al mese per le pulizie, 300 euro di commercialista, 30 euro di rifiuti speciali al mese, benzina circa 30 o 50 euro al mese, 40 euro per gli estintori, 20/25 euro di toner, 60 euro al mese di programma di lavoro, 200 euro ogni due mesi per il consulente del lavoro, 250 euro a persona di corsi aggiornamento per dipendenti e vista medica ogni due anni e 1300 euro l’anno l’assicurazione(100 euro/mese) che mi copre fino a 3 milioni di euro per danni ai pazienti». (Totale: 1840 euro/mese)
Quanto le costano segretaria e infermiera?
«La regione per segretaria ed infermiera che vengono retribuite rispettivamente con 1100 euro e 1350 euro mensili più 13esima, 14esima e tfr ci da un’indennità di 450 euro mensili a medico ad alcuni anche di più. Dal 2000 però la regione Sardegna ai nuovi medici non corrisponde questa indennità perché non più ha soldi. La segretaria non ha alcun incentivo, se non le 14 mensilità, i contributi e il tfr pagato. Con i 450 euro e le cifre ritirate dagli altri 4 colleghi si pagano le 14 mensilità e tutte le spese accessorie quali contributi, tfr, consulente del lavoro, corsi di aggiornamento ecc..». (Totale: 2600 euro/mese)
Avete degli incentivi?
«Si certo abbiamo gli incentivi per infermiera e segretaria come dicevo prima. Sul computer un’indennità informatica di 100 euro al mese, un’indennita telefonica per tenere acceso il cellulare dalle 9 alle 12 dalle 15 alle 19 di 300 euro al mese tutte conteggiate gia nella busta paga e diverse da regione a regione».
Cosa potete scaricare dalle tasse?
«Noi detraiamo tutto: La luce, l’affitto, il telefono, l’acqua i rifiuti speciali, gli estintori, i corsi, il 20 per cento della benzina , il 20% delle spese per la macchina, i toner della stampante, tutto».
C’è carenza di sostituti. Cosa può dirci a riguardo?
«Quando viene un medico in sostituzione non prende quello che prendo io ovviamente perché ha tutto a disposizione, locale, telefono, luce segreteria ecc. Da due anni poi molti medici non fanno ferie perché non si trovano sostituti. Il problema è che i medici di medicina generale hanno preferito andare a lavorare negli hub vaccinali dove guadagnano 80 euro l’ora per 6 ore al giorno per un totale di 480 euro per 5 giorni a settimana. Al mese fanno 8mila euro lordi. Una cifra che noi non potremmo mai pagare ad un sostituto, per questo non si trovano».
Qual è il suo orario di lavoro?
«Io praticamente accendo il cellulare alle 8 di mattina e lo stacco alle 20 perché ho anche una famiglia e rispondo al telefono praticamente 12 ore al giorno. Inoltre con la pandemia siamo stati costretti a tenere il cellulare accesso anche di sabato, domenica e festivi. Gli orari studio sono 18-20 ore a settimana. Io faccio ambulatorio tutte le mattine dalle 8,30 alle 12 e alcuni pomeriggi dalle 15,30 alle 19 in due ambulatori diversi.Però a queste ore va sommato il tempo per altre incombenze, come inviare farmaci via mail, che portano via altre 2/3 ore che vanno ad aggiungersi alle visite domiciliari presso case di riposo e i pazienti che hanno bisogno di te. In un giorno quindi le ore possono variare dalle 7 alle 10. Per fortuna nel mio studio siamo 5 medici e facciamo a rotazione. Essendo un gruppo abbiamo il vantaggio che ci copriamo quando uno manca e con noi lavorano una segreteria e una infermiera».
Che ne pensa della questione di rendere i medici di medicina generale dipendenti?
«Noi siamo l’unica figura che non può essere controllata, facciamo tra virgolette quello che vogliamo. Io personalmente penso che sarebbe opportuno un contratto nazionale uguale per tutti. Il mio desiderio sarebbe che dalla Lombardia alla Sicilia tutti abbiano le stesse cifre indipendentemente dalle spese. Ma soprattutto vorrei avere una vita privata. Quindi a me la dipendenza potrebbe anche andare bene ma in determinate condizioni ossia con un orario stabilito, le ferie, la malattia pagata e una cifra accettabile ma non andrebbe bene allo Stato che secondo me non troverà mai i soldi per coprire tutte queste spese».
Ad intervenire sulla questione che ha scatenato l’ira della categoria dei medici di medicina generale il Presidente dell’Ordine dei Medici Filippo Anelli
Lo stipendio dei medici di medicina generale secondo lei è adeguato?
«Non è rispondente alle aspettative dei medici di medicina generale e le diverse posizioni sulla questione dovrebbe contribuire a migliorare il sistema. C’è differenza tra la retribuzione dei medici di famiglia e quelli ospedalieri perché il dipendente in ospedale ha tutto mentre il convenzionato deve trovare i locali adeguarli attrezzarli e spalmare la spesa negli anni. La medicina generale è stata abbandonata negli ultimi 20 anni. L’impegno che si era assunto negli anni 2000 di fornire a tutti i medici un collaboratore e uno stanziamento dei fondi è stato disatteso. I fondi di oggi sono quelli del 2000. Inoltre durante la pandemia la metà dei 364 medici deceduti era di famiglia. Non dimentichiamo che dei 4 milioni e mezzo di positivi oltre il 90 per cento sono stati a casa e sono stati tutti curati».