Rooming-in aiuta l’allattamento e la relazione tra mamma e bebé

La condivisione della stessa stanza
tra mamma e bambino subito dopo il parto, noto come rooming-in,
così come il contatto pelle a pelle al momento della nascita è
una buona pratica assistenziale ospedaliera, “che va offerto
attivamente ed in maniera appropriata” strutture sanitarie del
Percorso Nascita, fornendo supporto pratico e psicologico. Lo
indica il documento “Benessere della coppia madre-bambino e
sicurezza del neonato”, pubblicato sul portale del ministero e
frutto del lavoro di un Tavolo tecnico multidisciplinare.
    Alle direzioni delle aziende ospedaliere ed il personale
sanitario che lavorano nei punti nascita si raccomanda di
fornire ai genitori “informazioni chiare e personalizzate per
poter effettuare scelte consapevoli sulle pratiche postnatali”.
    In particolare, il rooming-in “deve prevedere, nell’ambito di
un’organizzazione sufficientemente flessibile, opzioni
alternative per le coppie madre-bambino non eligibili o per
quelle coppie per le quali è opportuno interromperlo, anche solo
temporaneamente”. Il personale sanitario deve essere “appropriatamente aggiornato” e supportare la madre
nell’accudimento “favorendo gradualmente l’autonomia materna”.
    Inoltre deve verificare “sistematicamente il benessere della
coppia madre-bambino gestita in regime di rooming-in. Il disagio
emotivo della donna, se significativo, va affrontato con
consulenza psicologica”.
    Il documento offre poi materiale informativo per i genitori
con specifici consigli, a partire dalla condivisione del letto
che “è un comportamento pratico, specialmente per allattare ed
interagire col bambino, ma va evitato quando la madre dorme”
perché “il bambino potrebbe mettersi in una posizione in cui non
riesce a respirare oppure potrebbe cadere dal letto”. Attenzione
poi all’uso dello smartphone. “La distrazione nei confronti
della sorveglianza del neonato è facilitata dall’uso improprio o
eccessivo di dispositivi, quindi non vanno usati mentre si
allatta. Si ricorda poi di proteggere il bimbo da infezioni
respiratorie: “i familiari e amici con febbre, tosse o
raffreddore devono astenersi dalle visite e che l’uso di
mascherine è raccomandato in corso di epidemie stagionali o
pandemie”. Infine, la raccomandazione: “se in alcuni momenti
senti che potrebbe essere preferibile interrompere il rooming-in
ed affidare il bambino agli operatori sanitari, non esitar a
chiedere aiuto”.
   

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