Una proposta di legge per la psico-oncologia nei reparti

Introdurre la figura dello psico-oncologo nei reparti di oncologia ed oncoematologia nelle strutture italiane. E’ l’obiettivo della proposta di legge 481, a prima firma di Vanessa Cattoi, deputata del Gruppo Lega, presentata oggi in conferenza stampa alla Camera dei deputati su iniziativa dell’Onorevole Simona Loizzo (Lega) che ritiene la fruizione da parte dei pazienti dei servizi di psiconcologia un avanzamento “verso una medicina più umana e attenta alle reali necessità dei malati”.

La conferenza, promossa anche dalla Società italiana di psico-oncologia (Sipo), rappresenta “un passo fondamentale per garantire finalmente ai pazienti oncologici ed oncoematologici risposte di cura sistematiche al disagio psicologico sperimentato durante tutto il percorso delle cure”. Numerosi studi mostrano, come sottolineato dagli esperti Psico-Oncologi durante l’incontro, che gli interventi psico-oncologici erogati, dagli psico-oncologi di tutto il mondo, sono in grado di curare i disturbi d’ansia, i disturbi depressivi e i disturbi dell’adattamento consentendo ai pazienti di sperimentare benessere psicologico ed una migliore qualità della vita.

Il Piano oncologico europeo e quello nazionale evidenziano l’importanza di realizzare nei setting oncologici ed oncoematologici un approccio integrato e multidisciplinare alla cura del cancro seguendo il modello biopsicosociale ma nella pratica poi in diversi centri italiani la figura professionale che deve curare tali aspetti non è presente.

“La Psico-Oncologia è una disciplina ormai diffusa in tutto il mondo ed è essenziale per garantire un approccio multidisciplinare alla cura del paziente oncologico. – ha affermato Angela Piattelli, presidente di Sipo – la nostra proposta non solo riconosce l’importanza dell’intervento psicologico, ma lo sistematizza come parte integrante del percorso di cura, rispettando l’autonomia culturale e professionale di tutte le discipline coinvolte”.

“La presenza di psico-oncologi nel team di cura non solo allevia il carico emotivo della diagnosi e del trattamento, ma favorisce anche una comunicazione più efficace tra pazienti, familiari e medici”, ha detto Anna Maria Mancuso, presidente di Salute Donna onlus mentre per Cattoi “questa legge rappresenta una risposta concreta alle esigenze dei pazienti e delle loro famiglie”.

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