Inchiesta ultrà, solo un arrestato risponde al gip e ammette

Si sono conclusi oggi a Milano gli
interrogatori di garanzia degli arrestati nell’ambito
dell’indagine che ha azzerato i vertici della curva Nord
dell’Inter e Sud del Milan: in cinque si sono avvalsi della
facoltà di non rispondere mentre un sesto ha ammesso gli
addebiti che riguardano una presunta intestazione fittizia con
l’aggravante di agevolazione mafiosa.
    Stamane il gip Domenico Santoro si è recato a Opera per
interrogare Gianfranco Ferdico, il padre di Marco, uno dei capi
ultrà dell’Inter, Renato Bosetti e Giuseppe Caminiti.
    Quest’ultimo, come Bellocco legato alla ‘ndrangheta, è accusato
anche dell’omicidio del 1992 di Fausto Borgioli, uomo della
banda di Francis Turatello. I tre e altri due ai domiciliari,
convocati a palazzo di giustizia, non hanno risposto alle
domande, mentre Cristian Ferrario, ritenuto prestanome del
leader ultrà nerazzurro Andrea Beretta e di Antonio Bellocco,
ucciso da Beretta a coltellate un mese fa, ha invece chiarito
senza negare le accuse.
    Agli interrogatori era presente il pm Paolo Storari che, suo
malgrado, potrebbe avere la scorta come chiesto alla Prefettura
dal procuratore Marcello Viola. Ora si è in attesa della
decisione.
   

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