sabato, 21 Dicembre 2024
Pogacar ancora imbattibile, suo anche il Giro d’Emilia
Sempre lui, sempre da solo sempre nello stesso modo: al debutto in maglia iridata dopo la vittoria al campionato del mondo di domenica scorsa, Tadej Pogacar fa suo anche il Giro dell’Emilia, con un’altra impresa d’altri tempi, uno scatto sul primo dei cinque passaggi sul durissimo strappo di San Luca a cui nessuno dei suoi avversari ha saputo reagire.
Così nella pioggia di Bologna risplende l’arcobaleno della maglia di Tadej Pogacar, alla sua 24esima vittoria stagionale che lo proietta come favorito d’obbligo al Giro di Lombardia di sabato prossimo. In una stagione stradominata dall’inizio, con le vittorie di Giro, Tour e Mondiale, il fuoriclasse sloveno aggiunge al suo già sterminato palmares anche il Giro dell’Emilia, una corsa che gli mancava, dove era arrivato secondo nelle ultime due edizioni.
Ma quest’anno, secondo un copione già visto anche alle Strade Bianche, alla Liegi e al Mondiale di domenica scorsa, non ce n’è stato per nessuno, nonostante la starlist della classica bolognese, una delle più antiche del panorama mondiale, organizzata dal Gs Emilia di Adriano Amici, fosse di primissimo livello e sulla carta i possibili rivali, per Pogacar, c’erano eccome: dal connazionale Roglic, che su queste rampe ha vinto per tre volte, al belga Evenepoel, da Mas alle non grandissime speranze italiane affidate soprattutto a Tiberi e Ciccone. Come ormai ha abituato a fare, Pogacar non ha lasciato spazio ad attendismi o strategie: al primo attacco alla breve ma durissima salita del Colle di San Luca, che a luglio ha incantato i tifosi di tutto il mondo con la seconda tappa del Tour de France, ha salutato la compagnia e nessuno ha saputo rispondergli, dando il via ad altri 37 chilometri di cavalcata solitaria verso il traguardo posto in vetta all’ultimo passaggio sul colle che domina la città di Bologna Alle sue spalle, di fatto, un’altra corsa, a metà tra la rassegnazione e la bagarre per conquistare comunque un podio dal grande valore: gli altri big si squagliano e ci prova il tedesco Florian Lipowitz che viene però ripreso in vista del traguardo.
Salgono così sul podio e si portano a casa la maxi mortadella diventata ormai uno dei simboli di questa classica d’autunno, il britannico Tom Pidcock e il bravissimo 22enne valtellinese Davide Piganzoli, che chiude con un terzo posto di grande valore una stagione che lo ha visto anche fra i protagonisti al Giro d’Italia e che lo rende una delle principali speranze per la riscossa del ciclismo italiano.
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