Coppola in Campidoglio, ‘grazie ai nonni sono italiano’

“Grazie per questo discorso così
eloquente, ora penso ai miei nonni, senza loro non sarei potuto
essere un figlio di questa terra e non sarei qui e con questo
voglio ringraziare anche Roma”. Cosi Francis Ford Coppola,
ottantacinque anni e sei Oscar, nel ricevere nella sala Giulio
Cesare del Campidoglio a Roma la Lupa Capitolina dal sindaco
Roberto Gualtieri. Un tributo più che motivato visto che il suo
ultimo film, Megalopolis, presentato in anteprima alla Festa di
Roma e Alice nella città, pur essendo ambientato a New York, fa
riferimento alla città di New Rome, una metropoli che sta
cambiando anche per i conflitti tra Cesar Catilina, geniale
artista che cerca di proiettarsi in un futuro utopico e
idealistico, e il sindaco Franklin Cicerone, reazionario e
legato a uno status quo corrotto. Il film sarà in sala dal 16
ottobre con la Eagle Pictures.
    “Un grandissimo onore ricambiare almeno in parte tutte le
emozioni che ci ha regalato – così il sindaco Gualtieri ha
accolto il regista de Il padrino in Campidoglio -. Questo è un
modo per dirle grazie del suo lavoro. Il suo legame con l’Italia
e profondo e reale e il suo cinema coraggioso e visionario è un
punto di riferimento per noi tutti. Megalopolis è un omaggio
alla nostra città, ma anche un dramma per la democrazia in un
luogo simbolo delle nostra libertà. I suoi film hanno cambiato
la sua vita, ma anche quelle degli altri, penso ad Apocalypse
Now e al Padrino anche se io amo su tutti La conversazione. Coppola – ha concluso – è un gigante anche nel cinema civile. È
nota poi la sua generosità verso i giovani. Roma le vuole bene”.
   
   

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