Il regista di The Apprentice, ‘grazie Trump per la pubblicità’

(di Alessandra Baldini) Il regista del discusso The
Apprentice ha ringraziato l’ex presidente per la pubblicità
gratuita che ha regalato al suo film: “Per essere un flop, il
nostro pubblico settimanale combinato è più grande di quello che
questa settimana è andato ai suoi comizi”, ha detto Ali Abbasi,
il cineasta danese-iraniano che ha diretto il biopic sul
rapporto tra Donald Trump quando era giovane (l’attore dei film
Marvel Sebastian Stan) e lo spregiudicato legale Roy Cohn (uno
dei fratelli di Succession, Jeremy Strong), celebre per aver
assistito il deputato Joseph McCarthy nella caccia alle streghe
degli anni Cinquanta. The Apprentice, che in Italia debutterà il 17 ottobre col
titolo Alle Origini di Trump, negli Usa è uscito lo scorso fine
settimana con meno di 1,6 milioni di dollari di incassi ai
botteghini: un decimo dell’investimento dei produttori.
    Donald Trump, in un messaggio di 150 parole postato nella
notte tra domenica e lunedì sul suo canale Truth Social, l’ha
definito “un film falso e privo di classe, un colpo basso
diffamatorio politicamente disgustoso che auspicabilmente farà
un tonfo al box office”. Dimenticando che negli Usa esiste il
Primo Emendamento, l’ex presidente si è poi chiesto come “a
questa feccia umana, come tutti quelli che sono stati coinvolti
in questa auspicabilmente impresa fallita, sia stato permesso di
dire e fare tutto quel che vogliono”. Abbasi ha prontamente
replicato: “Parliamone”, invitando il candidato del Gop a
dialogare personalmente con lui.
    Nel messaggio su Truth Social il candidato repubblicano alla
Casa Bianca si è concentrato anche sulla ex moglie Ivana, “una
donna gentile e meravigliosa” con cui lui ha detto di aver avuto “un rapporto meraviglioso fino a quando lei è morta” nel 2022
dopo una caduta dalle scale di casa. Trump e la ex modella cecoslovacca sono stati sposati fino al
1990: nella causa di divorzio, lei ha accusato il marito di
averla violentata dopo un litigio, affermazioni poi ritrattate
nel 2015 ma al centro di una scena del film che non è affatto
piaciuto alla campagna repubblicana, al punto da inviare diffide
legali che a lungo hanno scoraggiato i distributori. Abbasi ha
affidato la parte di Ivana a Maria Bakalova, la 28enne attrice
bulgara candidata agli Oscar per Borat: Subsequent Moviefilm: “La rispetto moltissimo”, ha detto a Variety: “Era molto
intelligente e sapeva quel che voleva. Per me lei è il centro
morale della storia”.
   

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