sabato, 23 Novembre 2024
Stop ai test per l’accesso a Medicina
Via ai test a Medicina: si entrerà dopo un semestre ad accesso libero, al termine del quale verrà stabilita una graduatoria nazionale, tenendo in considerazione gli esami fatti che saranno uniformi per tutti. La novità è stata presentata in Senato dal presidente della commissione Istruzione, Roberto Marti e al presidente della commissione Sanità, Francesco Zaffini. Il governo spera di introdurre la novità già dall’anno accademico 2025-2026, ma dipende dai tempi parlamentari. I posti arriveranno a 25 mila, oggi sono circa 20mila.
ll proseguimento degli studi al secondo semestre sarà condizionato dal conseguimento di tutti gli esami previsti per il primo semestre e dalla posizione nella graduatoria di merito nazionale. Per gli studenti che non superano la selezione per il secondo semestre, sarà possibile utilizzare i crediti formativi acquisiti nei primi sei mesi per iscriversi ad altri corsi di laurea, offrendo così una seconda chance senza la perdita dell’anno accademico.
Il governo farà di tutto per fare in modo che nuovo sistema sia operativo dall’anno accademico 2025/2026 e che è già al lavoro sui decreti legislativi, in parallelo con i lavori parlamentari. La novità riguarda anche i corsi di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria. Il testo è stato approvato dalla Commissione Istruzione del Senato. Ora deve passare in Aula e poi alla Camera. “Viene abolito il test con le domande schizofreniche, con una valutazione estemporanea di test a crocette. Si tratta di una legge delega, i particolari saranno precisati appunto nella delega”, ha chiarito il presidente della Commissione Sanità del Senato, Francesci Zaffini. Per il senatore Maurizio Gasparri “questo è uno dei provvedimenti he caratterizza la maggioranza”.
Ordini Medici, bene l’abolizione dei test per l’accesso a Medicina
“L’abolizione del test di accesso a Medicina non toglierà il numero programmato: questa è sicuramente una buona notizia perché abbiamo bisogno di programmare il fabbisogno dei futuri medici”. Lo dichiara il presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, a Fnomceo Tg Sanità dopo il via libera della 7/a Commissione del Senato (Cultura, Istruzione) sul disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria.
La riforma, ricorda la Fnomceo, prevede l’abolizione del numero chiuso al primo semestre, consentendo l’iscrizione aperta per tutti gli aspiranti medici senza sostenere i test d’ingresso. Il proseguimento degli studi al secondo semestre sarà condizionato dal conseguimento di tutti gli esami previsti per il primo semestre e dalla posizione nella graduatoria di merito nazionale.
Resta quindi il numero programmato, anche se calibrato, secondo la Fnomceo, su cifre più elevate rispetto ai fabbisogni. “I numeri che in questo momento circolano – prosegue infatti Anelli – non sono coerenti con il numero dei medici che andrà in pensione. Forse dovremmo fare tutti una maggiore riflessione per evitare domani la pletora medica e dovremmo tutti quanti provare a riflettere sul valore che dieci anni di formazione hanno per un giovane medico. Tra dieci anni andranno in pensione meno di 7.000 medici e oggi noi consentiamo un accesso a medicina a oltre 20.000 ragazzi: una parte di questi probabilmente non avrà occupazione”.
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