Mortensen, il mio western femminista ispirato a mia madre

Un western anomalo questo ‘The Dead
Don’t Hurt – I morti non soffrono’ di Viggo Mortensen, allo
stesso tempo femminista, romantico ed esistenziale ambientato ai
margini della Guerra di secessione americana. Presentato oggi al
Rome Film Fest dopo un’anteprima a Toronto il film – in sala
con Movie Inspired dal 24 ottobre e il secondo da regista
dell’attore che ha scritto anche sceneggiatura e colonna sonora
-, racconta di un silenzioso immigrato danese Holger
(Mortensen) che incontra al mercato del pesce di San Francisco
una donna canadese molto tosta di nome Vivienne (Vicky Krieps). I due si innamorano e vanno a vivere dopo poco in una piccola
casetta di legno, davvero troppo isolata, in California vicina
alla nascente città di frontiera Elk Flats.
    Un film comunque quello di Mortensen dedicato alla madre come
si legge nei titoli di coda: “Ho cominciato a scrivere questo
film senza sapere che sarebbe diventato un western – dice in
conferenza stampa -. Ero in Spagna, a Madrid, durante il Covid
bloccato a casa e così ho immaginato di scrivere una storia dove
poter collocare una donna forte e indipendente come mia madre.
    Pensavo dove posso collocare una donna così libera? E dopo un
po’ ho pensato che le frontiere del West sarebbero state
perfette”.
    Una donna come Vivienne potrebbe ricordare Kamala Harris? “Vivienne for president! Perché no – replica Mortensen
scherzando – la Harris è una donna sensibile, aperta e diretta e
non è cero una che si fa sottomettere dagli uomini. Molto
probabilmente diventerà un eccellente presidente degli Stati
Uniti d’America, ma il problema è forse un altro: sebbene ci
siano già stati alcuni capi di stato donna in passato continua
comunque ad esserci una certa riluttanza ad accettarli anche da
parte delle stesse donne. Credo che sia comunque
sufficientemente forte la sua candidatura e vincerà sicuramente
il voto popolare, ma il fatto è – sottolinea- che negli States
c’è un sistema arcaico che a volte non favorisce questo voto
popolare perché il collegio elettorale può annullare o mitigare
quest’ultimo”.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su ansa.it