Ortopedia a Nuoro chiusa da 8 mesi, Asl cerca soluzioni

Da marzo di quest’anno, a causa
della mancanza di alcuni medici, il reparto di Ortopedia e
Traumatologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro non riceve
nuovi pazienti ma continua a curare solo a quelli che si trovano
già ricoverati. Una situazione per la quale la soluzione è
ancora da definire. Per la riapertura del reparto h24
servirebbero infatti almeno altri 5/6 medici in pianta organica,
in aggiunta ai tre attualmente in servizio.
    La direzione strategica dell’Asl 3 di Nuoro, col sostegno
della Regione, fa sapere che si sta lavorando “senza sosta” per
individuare una “soluzione adeguata” per consentire di riaprire
in sicurezza il reparto ai nuovi accessi e “metterlo al servizio
dei pazienti e della comunità e per dare il giusto contributo
alla rete traumatologica regionale”.
    In particolare è prevista l’assunzione di 5 medici ortopedici
con incarico libero professionale, sulla base di una delibera
del Direttore Generale del 17 ottobre. “Questi medici per via
della tipologia di contratto che ne limita orario e apporto alle
attività di reparto (ad esempio non possono, in autonomia, fare
le guardie notturne e le reperibilità), saranno un valido
supporto ma non risolutivo – fa sapere la Asl n.3 – Per
reclutare il personale in ruolo necessario all’apertura h 24, è
stata bandita una selezione pubblica, per soli titoli,
finalizzata alla formulazione di una graduatoria da utilizzare
per l’assunzione con contratto di lavoro a tempo determinato di
dirigenti medici di Ortopedia e Traumatologia da destinare
all’Asl Nuoro (in pubblicazione la determina Ares)” Inoltre si sta per concludere l’iter per la stipula di due
convenzioni con l’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari e con
l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, “per garantire
prestazioni professionali nella disciplina di ortopedia e
traumatologia. Queste convenzioni ci permetterebbero di avere
specialisti che possano coprire reperibilità e guardie notturne
– osserva la direzione Asl – Si confida nell’invio di
specializzandi da parte della Università di Sassari per dare
supporto ai medici in servizio”.
   

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