Fiennes, il mio cardinale fra crisi di fede e potere

Dal debutto di fine agosto al
festival di Telluride, Conclave l’adattamento firmato dal premio
Oscar Edward Berger (Niente di nuovo sul fronte occidentale) del
bestseller di Robert Harris, ambientato in Vaticano, e
incentrato sulla lotta di potere per l’elezione di un nuovo
Papa, è entrato, secondo gli osservatori, tra i titoli con più
chance per gli Oscar. Il drama thriller unisce la messa in scena
sontuosa un cast eccellente guidato da Ralph Fiennes (in una
prova attoriale magistrale, che potrebbe riportarlo in corsa per
la statuetta) insieme fra gli altri a Stanley Tucci, John
Lithgow, Lucian Msamati, Brían F. O’Byrne, Carlos Diehz, Merab
Ninidze, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini. Dopo Toronto
e Londra il film approda alla Festa dal cinema di Roma e sarà in
sala dal 19 dicembre con Eagle Pictures.
    “Quando mi hanno proposto il progetto e mi hanno detto che la
sceneggiatura era di Peter Straughan l’ho subito voluta leggere,
perché nei suoi script c’è sempre anche un livello più profondo.
    Così questo non è solo un thriller sulle macchinazioni politiche
ma anche un’esplorazione del personaggio di Ralph e della sua
lotta interiore”.
    Il film immerge nella macchina grandiosa e implacabile che si
innesta alla morte improvvisa del Papa. E’ compito del cardinale
Thomas Lawrence (Fiennes) il decano tra i porporati avviare e
supervisionare le procedure del conclave, pur vivendo un momento
di crisi personale. “Ho cercato di capire cosa voglia dire
essere preti cattolici, ho parlato con molti religiosi e anche
con cardinali – spiega Fiennes – e mi hanno detto che a volte si
vive anche un conflitto con la propria fede ed è quello che
Lawrence, attraversa, dubita, come capita a ogni essere umano”.
    Nella trama, all’arrivo degli altri principi della Chiesa in
Vaticano, dove vengono isolati dal resto del mondo è subito
chiaro che per la scelta del nuovo pontefice si gioca una guerra
tra chi vuole riportare indietro il mondo cristiano e la stessa
società, come l’iperconservatore cardinal Tedesco (Castellitto)
e che vuole un percorso di apertura, come il cardinal Bellini
(Tucci). Uno scontro, nel quale viene coinvolto anche Lawrence.
    A chi chiede a Fiennes una riflessione sugli abusi della
Chiesa cattolica, l’attore risponde che “la fede cattolica è
ampia e vasta. Oggi è facile puntare il dito solo sui suoi
peccati ma attraverso i secoli ha avuto anche un ruolo
importante di supporto per le famiglie. Non la si può
etichettare solo in negativo”.
   

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