sabato, 23 Novembre 2024
Better Man, Robbie Williams una scimmia nel suo biopic
Una delle più grandi popstar al
mondo si racconta attraverso l’immagine di uno scimpanzé
generata a computer. È Robbie Williams, dopo Elton John ed Amy
Winehouse, l’ultima celebrity in ordine di tempo a ricevere un
trattamento da biopic con ‘Better Man’, scritto, prodotto e
diretto da Michael Gracey (The Greatest Showman, 2017). Il film
uscirà negli Stati Uniti il giorno di Natale distribuito da
Paramount Pictures. È una pellicola del tutto originale, dai tratti anche
bizzarri, in cui Williams è appunto rappresentato come uno
scimpanzé CGI (computer-generated imagery) al quale dà la voce.
Il corpo è quello dell’attore inglese Jonno Davies che indossa
un costume motion capture per registrare i movimenti. Gli occhi
dello scimpanzé sono quelli della popstar grazie a delle
scannerizzazioni in alta risoluzione. Il film copre tre decenni
di carriera di Williams, dagli inizi con i Take That, attraverso
alti e bassi del suo percorso.
“Sono Robbie Williams, una delle più grandi popstar al mondo
ma mi sono sempre visto un pò meno… evoluto”, dice l’ex membro
della boy band Take That nel trailer del film. La scelta di
usare una scimmia, mentre tutti gli altri personaggi del film
sono esseri umani, mise subito d’accordo sia il regista che
Williams. Lo stesso artista, non a caso, ha dichiarato di
essersi sempre sentito come uno scimpanzé che si esibisce, sin
da quando da ragazzino cercava di dimostrare al padre che aveva
il cosiddetto ‘It factor’, ossia il carisma per diventare una
star.
“È la descrizione più autentica in un film di ciò che vuol
dire essere una star – ha spiegato Gracey a proposito della
scelta dello scimpanzé -. Entrano in una stanza (le star, ndr),
non aprono bocca e tutti stanno a guardare”. Per quanto
affascinante fosse l’idea di Williams come uno scimpanzé che
racconta se stesso, a detta di Gracey è stata anche l’elemento
che ha reso difficile inizialmente raccogliere finanziamenti per
il film. Secondo indiscrezioni dei media americani, sembra che i
costi di produzione abbiano sfiorato i 100 milioni di dollari.
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