lunedì, 25 Novembre 2024
Censura per La Scuola Cattolica: il film di Stefano Mordini vietato ai minori di diciotto anni
La Scuola Cattolica, il nuovo film di Stefano Mordini presentato fuori concorso alla 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, arriverà nelle nostre sale il 7 ottobre e sarà vietato ai minori di 18 anni.
Secondo quanto riportato da Warner in un comunicato ufficiale:
La censura viene operata su un film che racconta una storia vera, una storia di omicidio e di stupro. Quella di una grave violenza perpetrata ai danni di due donne, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, un crimine che sconvolse l’intero Paese, ancora vivo nella coscienza collettiva: il delitto del Circeo.
Un divieto, che viene imposto per un film che ripercorre i fatti che hanno segnato la storia dell’ordinamento giuridico italiano, aprendo nel 1975 un dibattito che si sarebbe concluso solamente nel 1996, quando per la legge italiana la violenza sessuale passò dall’essere considerata un reato contro la morale a un crimine contro la persona.
Il motivo della censura
La Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura ha così motivato la sua decisione:
Il Film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice. In particolare i protagonisti della vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti. Questa lettura che appare dalle immagini, assai violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un’interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano. Per tutte le ragioni sopracitate la Commissione a maggioranza ritiene che il film non sia adatto ai minori di anni diciotto.
Nel comunicato, Warner precisa:
Le motivazioni del divieto imposto vertono dunque tutte attorno a elementi tematici del film o a valutazioni di tipo artistico-espressivo, limitando di fatto la stessa libertà artistica e di espressione degli autori.
Questo è accaduto sebbene il DPR 11/11/1963 n. 2029 (Regolamento di esecuzione della Legge 21/4/62 n. 161 sulla revisione dei film e dei lavori teatrali) all’articolo 9 elenchi in modo chiaro gli elementi scenico/narrativi che possono determinare l’applicazione del divieto di visione ai minori, e tra i quali non è di certo inclusa la tematica di un film (anche quando la stessa risulti incentrata su valutazioni teologiche o filosofiche).Una decisione in netta contrapposizione con quanto affermato lo scorso aprile dal Ministro Franceschini che, alla firma del decreto che istituì la nuova Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, commentò: “Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”.
Le dichiarazioni del regista Stefano Mordini
A proposito di questa decisione, il regista Stefano Mordini ha detto:
Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi inquietano. Nella motivazione della commissione censura si lamenta il fatto che le vittime e i carnefici siano equiparati, con particolare riferimento a una lezione di un professore di religione, ma questo è esattamente il contrario di quello che racconta il film, e cioè che, provenendo dalla stessa cultura, è sempre possibile compiere una scelta e non deviare verso il male. Una delle due vittime, all’epoca, era minorenne e il nostro è un film di adolescenti interpretato da adolescenti. Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito, questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca.
E questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono purtroppo ancora attuali.
Il trailer de La Scuola Cattolica
Nel cast de La Scuola Cattolica troviamo Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Federica Torchetti, Fabrizio Gifuni, Fausto Russo Alesi e Valentina Cervi, e con la partecipazione di Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca.
La trama
In un quartiere residenziale di Roma sorge una nota scuola cattolica maschile dove vengono
educati i ragazzi della migliore borghesia. Le famiglie sentono che in quel contesto i loro figli
possono crescere protetti dai tumulti che stanno attraversando la società e che quella rigida
educazione potrà spalancare loro le porte di un futuro luminoso. Nella notte tra il 29 e il 30
settembre del 1975 qualcosa si rompe e quella fortezza di valori inattaccabili crolla sotto il
peso di uno dei più efferati crimini dell’epoca: il delitto del Circeo.
I responsabili sono infatti ex studenti di quella scuola frequentata anche da Edoardo, che prova
a raccontare cosa ha scatenato tanta cieca violenza in quelle menti esaltate da idee politiche
distorte e un’irrefrenabile smania di supremazia.