sabato, 23 Novembre 2024
Torna dal 3 all’8 novembre la campagna Airc sulle reti Rai
Dal 3 al 10 novembre la Rai torna con
la campagna Airc “La cura si chiama ricerca”. Un appuntamento
che va avanti da 29 anni e che nel 2024 vedrà l’impegno di tutta
la “macchina distributiva”, come ha spiegato l’Ad, Giampaolo
Rossi, coinvolgendo tv, radio, testate giornalistiche, web e
social. Se ne è parlato oggi nel corso della presentazione del
progetto a viale Mazzini, a Roma.
Ci si dovrà dunque aspettare momenti di lotta alla
disinformazione e alle fake news sul cancro, ma anche “di
avvicinamento del mondo dello spettacolo ai grandi temi del
nostro tempo”, ha proseguito Rossi. Attraverso questo tipo di
campagne negli anni sono state raccolte donazioni “per oltre 148
milioni di euro”, ha ricordato il presidente della Fondazione
Airc, Andrea Sironi, “che hanno finanziato la migliore ricerca
in modo meritocratico e trasparente”. Tra il 2010 e il 2020, in
Italia “il numero di coloro che hanno superato con successo il
cancro è salito di più del 50%”, ha proseguito, anche se lo
scorso anno ci sono state circa 395mila nuove diagnosi di
tumore, più di mille al giorno.
Telegiornali, radiogiornali, programmi tv lanceranno messaggi
a favore della ricerca. Persino Rai Gulp manderà in onda delle
pillole per sensibilizzare i più giovani. Tra i momenti clou, la
puntata finale di Tale e Quale Show di venerdì 8: “Anche
quest’anno il premio in denaro andrà all’Airc, ma pure la
raccolta fondi sarà fondamentale”, ha detto Carlo Conti, in
collegamento da Firenze. “Ancora non ne abbiamo parlato con
Paolo Bonolis, ma sicuramente anche lui si farà portavoce per
lanciare il numero” per le donazioni.
“La mia è una famiglia di volontari”, ha raccontato
Margherita Granbassi, ambasciatrice Airc dopo una vita da
volontaria. Per lei il tema della prevenzione del cancro si
collega a quello della sostenibilità: “Le sigarette sono la
causa di maggior rischio di incorrere nel tumore al polmone – ha
detto – per produrne una si consumano più di tre litri d’acqua e
il 45% dei rifiuti in mare è composto da sigarette”.
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