sabato, 23 Novembre 2024
La nuova generazione di chef stellati per la ricerca Airc
Ogni anno in Italia si stima che
circa 1.400 bambini e ragazzi con meno di 14 anni siano colpiti
dal cancro, mentre tra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni i casi
sono circa 700. Grazie al lavoro di medici e ricercatori, oggi
la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi raggiunge quasi
l’85%. Ma molto resta ancora da fare. In questo momento Airc sta
sostenendo, con un investimento complessivo di circa 8,5 milioni
di euro, ben 77 progetti di ricerca e borse di studio sui tumori
infantili con l’obiettivo di arrivare a curare tutti i piccoli
pazienti, anche quelli colpiti dai tumori più rari, grazie allo
sviluppo di terapie specifiche sempre più precise, efficaci e
meno tossiche.
Ecco allora un’alleanza strategica e motivata che muove da
Verona e abbraccia l’Italia tutta: tutti insieme per una sera
gli chef stellati, il 5 stelle lusso del Gruppo Duetorrihotels –
il Due Torri Hotel – con il suo staff, i piccoli produttori di
Coldiretti, cinque ottime cantine del Veronese, tante aziende e
imprese del territorio che gratuitamente donano i loro prodotti
più pregiati per dare forza alla ricerca scientifica.
Francesco Sodano (1988, Ristorante Famiglia Rana), Matteo
Rizzo (1985, Il Desco), Giacomo Sacchetto (1985, Iris Ristorante
a Palazzo Soave), Salvatore Garofalo (1994, Bistrot al 2 – Hotel
Due Torri) sono alcuni degli chef under 40 più interessanti
della loro generazione, impegnati personalmente nel portare
avanti un’idea di cucina sana ed equilibrata. Il 25 novembre a
Verona affiancano Fondazione Airc per la ricerca sul cancro
nella cena “Natale nel piatto, Natale nel Cuore” per
contribuire a fare crescere la consapevolezza che
un’alimentazione ricca e di qualità e un corretto stile di vita
sono alleati irrinunciabili nella prevenzione al cancro e per
contribuire, insieme ai 190 commensali della serata, alla
raccolta fondi da destinare ai progetti di ricerca di Airc sui
tumori infantili. Lo fanno per Airc ma anche per il futuro dei
loro figli.
Questi chef hanno meno di 40 anni e dopo avere collezionato le
Stelle di mezzo mondo sono tornati sulla Terra. Reduci da
esperienze in cucine internazionali hanno scelto di ritornare a
investire il proprio talento in Italia, con una visione
incentrata su un concetto di sostenibilità effettiva, partendo
dal territorio, dai piccoli produttori e dalle materie prime
locali, spesso biologiche o in molti casi coltivate direttamente
nell’orto del ristorante. Il nostro lavoro – dicono – è allo
stesso tempo semplice e complesso, ma sempre meraviglioso e va
salvaguardato, oggi mangiare non è più riempire la pancia ma più
che mai un’esperienza di conoscenza, una scelta di benessere, un
investimento sulla propria salute e su quella del pianeta.
“Vivere il presente pensando al futuro è il sentimento che ci
accompagna anche in cucina. – riassume per tutti Sacchetto –
Salvaguardare al massimo i prodotti e i produttori e impegnarsi
nel riutilizzo degli scarti, è un gesto di rispetto per la vita
e per il nostro pianeta”.
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