giovedì, 14 Novembre 2024
Tumore polmone,test genetici per cure ad hoc solo a 40% pazienti
In Italia, solo in circa il 40% dei
pazienti con tumore del polmone viene eseguita la profilazione
molecolare, che consente di stabilire il trattamento
personalizzato migliore. Nel carcinoma della mammella, le
percentuali sono addirittura inferiori. Eurama (Eurasia
Mastology Association) Precision Oncology vuole superare gli
ostacoli organizzativi che impediscono di garantire a tutti
questi test, ponendosi come ‘cerniera’ tra le Istituzioni, gli
stakeholder regionali e nazionali, le società scientifiche e
l’Agenzia Italiana del Farmaco.
“Vogliamo che sia offerta a tutti i pazienti oncologici la
possibilità di identificare i biomarcatori, in maniera uniforme
sul territorio, perché si tratta di un bisogno clinico ancora
insoddisfatto non solo nel nostro Paese, ma a livello mondiale –
afferma Giancarlo Pruneri, Presidente di Eurama Precision
Oncology e Direttore del Dipartimento di Patologia alla
Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano -. I
farmaci personalizzati sono disponibili, ma il sistema oggi non
è ancora in grado di individuare in tutti i pazienti i
biomarcatori per quei farmaci in modo completo. Ogni paziente ha
diritto alla profilazione molecolare completa del tumore”. Gli
obiettivi di Eurama sono illustrati oggi nel Convegno ‘Società,
ricerca e cura’ a Milano. Eurama nacque nel 2012 per volere di
Umberto Veronesi, con l’obiettivo di diffondere il sapere
scientifico, soprattutto in senologia, ai Paesi dell’Europa e
dell’Asia, sottolinea Pruneri: “Oggi dobbiamo rivolgere la
nostra attenzione in particolare all’Italia, consapevoli delle
difficoltà del nostro Ssn. Servono nuovi modelli”. Un progetto
di Eurama riguarda la biopsia liquida nel tumore della mammella,
per individuare alterazioni molecolari presenti nel 40% dei
casi. “Attraverso un semplice prelievo di sangue, la biopsia
liquida permette di isolare i frammenti di Dna circolante, tra
cui anche quello tumorale. Questo tipo di test, pur essendo
rimborsato dal Servizio Sanitario, è ancora poco diffuso in
Italia – sottolinea Pruneri -. Vi sono difficoltà
nell’identificare le pazienti e testarle in tempi rapidi. Eurama
vuole aiutare un centro Hub come l’Istituto Nazionale Tumori di
Milano ad ottenere in modo coordinato e sicuro le biopsie
liquide provenienti dalle strutture periferiche. In questo modo
può essere creato un modello da estendere dal tumore della
mammella ad altre neoplasie, come quelle del colon e del
polmone”.
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